Regia di Tomas Alfredson vedi scheda film
Quello che sembra un incontro fra due ragazzini soli diventa presto qualcosa d’altro: lei si comporta in modo anormale, lui impara piano piano ad accettare la verità sul suo conto. Giusta e adeguata risposta europea alla moda dei vampiri, dettata come al solito da oltreoceano: niente svenevolezze, solo una triste e inesorabile diversità che però diventa paradossalmente una stravolta normalità all’interno di un mondo a cui non ci si vuole adeguare. Mi ricorda un altro paio di film svedesi, La mia vita a quattro zampe di Hallström e Fucking Åmål di Moodysson, sempre incentrati sulla difficoltà di crescere. Qualche gratuito effettaccio splatter e certi meccanismi da teen movie (l’atroce punizione dei bulli) non si capisce bene se siano cedimenti a esigenze commerciali o velate parodie, ma nel complesso è un’opera che si fa apprezzare per la delicatezza del tocco.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta