Regia di Tomas Alfredson vedi scheda film
Altro che film dell'orrore... "Lasciami entrare" è una bellissima storia d'amore tra Oskar, un ragazzino timido e solitario, ed Eli, una vampira di "circa" 12 anni che da poco abita col padre nell'appartamento confinante. Non proprio la classica ragazza della porta accanto. Non proprio il classico film di vampiri. L'orrore nel senso in cui è comunemente inteso qui non è di casa e non ha alcuna importanza ai fini dello sviluppo della storia. L'orrore vero è quello che Eli, costretta ad uccidere per vivere, prova quotidianamente e che suo malgrado finisce col condividere con Oskar, prima ignaro poi progressivamente (e consapevolmente) complice. L'orrore vero è quello di Oskar, privo di figure di riferimento, maltrattato dai bulli della scuola e incapace di reagire se non nella sua fantasia, che trova in Eli la comprensione e la complicità che non trovava altrove. Al regista non interessa spaventare con effetti gore o improvvisi movimenti di macchina, anzi la sua mano è delicata, sembra descrivere ogni azione ed ogni paesaggio con freddezza e calma olimpica, preferendo i campi lunghi ai ritmi da videoclip, e scegliendo di tenere quasi sempre, se non fuoricampo, per lo meno in secondo piano le scene più truculente. Quasi per pudore. Lo spettatore si trova così avvolto in un'atmosfera gelida e rarefatta e avvinto dal sincero e doloroso romanticismo dell'opera, fino ad un finale (necessariamente) sporco di sangue che lascia intravedere, forse, un nuovo inizio (o una nuova fine).
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