Regia di Tomas Alfredson vedi scheda film
La storia d'amore tra Oskar ed Eli.Hanno entrambi 12 anni.Ma Eli li ha da molto tempo....Un film densissimo come la neve che lascia vedere ad ogni inquadratura in esterni in un quartiere domitorio alla periferia di Stoccolma,fatto di caseggiati tutti uguali e giardini sepolti sotto un soffice manto bianco appena sfiorato da impronte di passi.Qui si incontrano due adolescenti dodicenni Oskar ed Eli.Lui è un tipo un po'strano che non ha il fisico nè il coraggio per diventare un capogruppo,un maschio dominante,che vive la propria solitudine accanto ad una madre che quasi mai vediamo e a un padre complice ma tremendamente assente.E'un bersaglio dei bulli della scuola e viene vessato continuamente.Eli è accompagnata a un remissivo signore di mezza età,è vestita male,è fredda come il ghiaccio e vive solo di notte.Eli è un vampiro ma vive la sua condizione di diversità in maniera dolorosa,preferisce che sia l'uomo che l'accompagna che si industri a trovarle il sangue per nutrirsi,per lei assolutamente necessario.Lei deve uccidere per vivere altrimenti sarà lei a soccombere.Ma lo fa con grande dolore.I due empatizzano,si affezionano e si insegnano reciprocamente che cosa è l'amore,almeno quello platonico perchè una fugace inquadratura di Eli nuda ne svela la asessualità per ribadire che tra di loro non potrà mai esserci altro .Oskar prende consapevolezza gradatamente della diversità di Eli ma i suoi occhi sono da bambino e la vede dal basso della sua ingenuità.Lei stessa gli dice che per vivere deve andare via,se resta morirà, perchè è costretta suo malgrado,morto l'uomo che collaborava con lei,ad attaccare vittime più o meno volute o innocenti.Ma ritornerà al momento giusto e si intuisce un lungo futuro insieme in una sorta di nemesi circolare.Più che un horror questo film ha una sottile ma lancinante anima melò...il loro è un amore impossibile ,non potrà mai essere consumato ,non saranno mai appartenenti alla stessa razza ma per amore si supera questo ed altro.Il vampirismo visto come malattia contagiosa trasmissibile che per zelo si cerca di non far espandere eliminando direttamente le vittime del morso,una metafora di solitudine e diversità che tanto possono far male.La messa in scena è minimale,la fotografia notevole,gli effetti speciali sono veramente pochi e mai mostrati compiutamente.E'evidente la scelta di andare controcorrente:di suggerire l'orrore,non di mostrarlo,un po' come si faceva una volta.E il film ne guadagna di atmosfera ,diviene disturbante,entra sottopelle con la sua carica eversiva nello scardinare le coordinate del genere e di destrutturare tutta l'iconografia dei film sui vampiri.Perchè Ela prima di essere un vampiro,è una bambina di dodici anni circa che non si ricorda da quanto li ha,è una bambina che prova sulla sua pelle che cosa vuol dire mangiare qualcosa d'altro oltre al sangue,che arriva per amore a minacciare quasi Oskar di suicidarsi perchè lui per ripicca infantile non la invita ad entrare e lei entra senza il suo consenso.Ma Eli è anche la stessa che ritorna al momento giusto quando per Oskar le cose si stavano mettendo male in piscina e con furia nichilista in una splendida sequenza ovattata perchè vist in prospettiva subacquea mostra tutto il suo lato animalesco di predatore notturno uccidendo con bestiale ferocia chi minaccia il suo Oskar.E parte con lui in treno....Un film di piccolo budget che ha quasi l'aspetto di un film del Dogma 95 ma che in realtà svela molte finezze...un piccolo difetto è il commento musicale a volte un po'troppo presente in un film peraltro molto silenzioso adatto all'inverno rigido in cui è ambientato...ma come diceva il grande Totò son quisquilie....
ok
ok
non male
bravo
non male
ottima prova
bravo e impacciato
ottima regia con la scelta palese di tenere l'orrore fuori campo
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