Regia di Aleksej Balabanov vedi scheda film
Asciutta immersione nell'abisso di corruzione e perversione nel quale può scendere il genere umano, anche in quei sistemi sociali che promettono il Paradiso in terra. L'URSS della Perestroika è miserabile, pare dirci Balabanov. Le certezze materialiste del socialismo reale si sgretolano sotto il peso di una burocrazia meschina, di serpeggianti fanatismi religiosi e soprattutto di tentazioni occidentali che si fanno strada in maniera particolarmente marcata fra i giovani: attratti dal denaro, dal consumo, da una ribellione fine a se stessa, i ragazzi sovietici degli anni 80 sembrano non attendere altro che l'avvento del neo-liberismo: "Ti spiego un modo per fare i soldi veri" dice un ragazzo ad un coetaneo nel finale...La regia di Balabanov è funzionale ad un copione a prova di bomba, che gioca sulla simultaneità e la reciprocità degli eventi e dei personaggi coinvolti: il che rende forse un po' troppo programmatico lo sviluppo della trama, così come risulta un po' "telefonata" la cinica contrapposizione fra strupri ed omicidi da una parte e lo sguardo ebete della vecchietta mentre vede in TV i discorsi di Gorbaciov dall'altra...Un altro limite del film è il caso patologico: il poliziotto maniaco viene disegnato con troppa superficialità per diventare una metafora del declino sovietico o dell'inestirpabilità del Male. Stesso discorso per l'improvvisa conversione del docente di "ateismo scientifico", che si sente tradito dalla scienza e dal materialismo come strumenti infallibili per comprendere la complessità del reale. Apprezzabile infine la calma e il rigore con cui Balabanov vira l'umore dal desolato dell'introduzione al grottesco dell'incontro con lo spacciatore di vodka, fino ai ripetuti shock della seconda parte e al senso di impotenza delle ultime sequenze: al di là di alcuni schematismi, "Cargo 200" resta un'opera difficile da dimenticare, perchè dice poche cose, magari scontate, ma lo fa in maniera chiara e netta.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta