URSS 1984. Manca poco all'inizio della perestrojka, e la cappa sulla vita politica e sociale della Unione Sovietica è molto densa.Nella provincia russa, all'uscita di una discoteca, scompare la figlia di un segretario del Comitato regionale del Partito comunista. Nessuno sa nulla, nessuno ha visto nulla. La stessa sera, alla periferia della città, viene commesso un brutale omicidio. Il colpevole dell’omicidio è il padrone di casa. Il capitano della polizia Žurov viene incaricato di seguire entrambi i casi.
Note
Diciamolo: un grande film. Nonostante i legittimi dubbi sull’univocità dello sguardo e la programmaticità dei caratteri; nonostante qualche slancio intellettuale poco necessario (riferimenti a La città del sole di Campanella!); nonostante il cinismo che c’è, senza dubbio. Ma Balabanov non fa sconti a nessuno e racconta dell’atrocità di un’epoca dove i segni del (neo)consumismo e i reperti del comunismo partecipano della medesima tragedia.
Personaggi psicopatici popolano questo lungometraggio, il che appare tutto poco credibile nonostante all'inizio si indichi che il film narra fatti realmente accaduti. Sufficiente.
"Cargo 200" è un film che esamina crudamente il ventre molle dell'Unione Sovietica. Aleksej Balabanov sceglie un registro che oscilla tra il serio e il faceto, il clima di terrore e il senso del grottesco. Ciò che comunque emerge è un quadro di disarmante crudeltà, la rappresentazione di un potere praticato con arbitraria e ostinata disumanità.
Crudo e degradante. Se non fosse basato su fatti realmente accaduti, sarebbe un ottimo grottesco. Personaggi al limite tra il ridicolo e il macabro incrociano le loro esistenze secondo un destino pieno di sarcasmo.
Aborto di film.Storia pessima con scene pessime e personaggi semplicemente malati di mente.Inguardabile sotto ogni aspetto … non capisco come si faccia a reputarlo un bel film ma come si dice Degustibus.
un film che vuol mostrare lo sfascio sociale prodotto dal comunismo, e lo fa in maniera cruda e brutale, non tralasciando però alcune sequenze grottesche che fanno anche sorridere. un buon film, passato sotto il silenzio generale. da recuperare
Asciutta immersione nell'abisso di corruzione e perversione nel quale può scendere il genere umano, anche in quei sistemi sociali che promettono il Paradiso in terra. L'URSS della Perestroika è miserabile, pare dirci Balabanov. Le certezze materialiste del socialismo reale si sgretolano sotto il peso di una burocrazia meschina, di serpeggianti fanatismi… leggi tutto
Nello spietato incessante cinico procedere della tetra storia le immagini ci sbattono in faccia la squallida brutalità di un sistema, malato e irrimediabilmente al collasso in ogni suo organo. Fotografia sporca tra il giallognolo e il grigiastro, personaggi di cemento per scelta dei caratteri e monolitica durezza d'ambiente. Triste e degenerato, irritante persino nella scelta delle canzoni… leggi tutto
Sottotitolo ideale di Cargo 200 di Aleksej Balabanov potrebbe essere la notte brava dell’Unione Sovietica. Perché in una notte i destini di Artem, professore di ateismo scientifico, di Aleksej, dei giovanissimi Valera e Angelika e del capitano Zhurov si intrecciano ritraendo una fotografia spietata dell’era pre Gorbaciov. Siamo nel 1984 e dalle immagini televisive capiamo che…
Sono I primi anni ’80, nei pressi di Leningrado si incrociano le storie di diverse persone. Nella baracca di un ex galeotto si incontreranno un intellettuale comunista, un poliziotto corrotto e due giovani ragazzi che daranno il via ad una serie di eventi tragici.
Mi è piaciuto molto questo film di Balabanov, che racconta il decadimento dell’impero sovietico. Decadimento…
Nel 1984, in un’Unione Sovietica che sta per implodere per via di un socialismo reale che ha deluso tragicamente i suoi sogni e per un silente ma incipiente liberismo in via di maturazione, il docente universitario di ateismo scientifico Artem dialoga con il fratello alto ufficiale Mikhail, rappresentanti entrambi di una tradizione che, nonostante gli sforzi, sta per precipitare in un…
quando guardo un film come questo, mi convinco sempre di più che i film dell'orrore tout-court abbiano poco altro senso, se non quello di spaventarti e basta. nobile intento per carità, ma la realtà, benchè arzigogolata, è sempre peggiore. CARGO 200 è un pugno, come lapalissianamente ci dice il poster. un pugno grottesco, con una certa vena di sadica…
La dimostrazione che la Russia non ha preso le forme indefinite del caos soltanto dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica, ma aveva dentro la propria pancia, sotto l'involucro di un megapaese governato da istituzioni autocratiche che garantivano una parvenza d'ordine, il germe della follia e un'anarchia acefala e pronta ad esplodere, si ha anche grazie a film come questo. Che è un film…
Uno sguardo impietoso e brutale agli ultimi anni di vita dell'Unione Sovietica. Corruzione e degrado che toccano tutti gli ambienti della società. Una storia agghiacciante. Non c'è posto per la nostalgia e l'ammirazione verso un paese nato eroicamente dalla rivoluzione d'ottobre e uscito eroicamente dalla seconda guerra mondiale: solo disgusto verso la disonorevole e ineluttabile…
Nello spietato incessante cinico procedere della tetra storia le immagini ci sbattono in faccia la squallida brutalità di un sistema, malato e irrimediabilmente al collasso in ogni suo organo. Fotografia sporca tra il giallognolo e il grigiastro, personaggi di cemento per scelta dei caratteri e monolitica durezza d'ambiente. Triste e degenerato, irritante persino nella scelta delle canzoni…
E' senz'altro un film per stomaci forti, una crudissima storia di degrado morale e civile ambientata in Urss agli inizi degli anni '80. Degrado che, oltre alla folle vicenda di rapimento e stupro al centro della trama, viene reso esplicitamente nelle scenografie, in cui tutto è cadente, rovinato, sporco. E in questo ambiente putrescente, quello che più colpisce è l'assoluta…
Asciutta immersione nell'abisso di corruzione e perversione nel quale può scendere il genere umano, anche in quei sistemi sociali che promettono il Paradiso in terra. L'URSS della Perestroika è miserabile, pare dirci Balabanov. Le certezze materialiste del socialismo reale si sgretolano sotto il peso di una burocrazia meschina, di serpeggianti fanatismi…
Sorprendente. La degenerazione dell'utopia disaminata nei suoi aspetti più turpi ed assurdi (cfr. la grande metafora pasoliniana di Salò), colta nel vizio psicotico di un poliziotto di regime, condita da musiche indimenticabili, sottolineata da una fotografia impressionante. Da vedere.
Dolore e sofferenza, ma occasionalmente anche genio e sregolatezza. Il cinema di denuncia, politico e sociale, ha soprattutto usato la messa in scena del disagio per attaccare le istituzioni e i metodi di cura. Ma non…
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Commenti (7) vedi tutti
Personaggi psicopatici popolano questo lungometraggio, il che appare tutto poco credibile nonostante all'inizio si indichi che il film narra fatti realmente accaduti. Sufficiente.
commento di gruvieraz"Cargo 200" è un film che esamina crudamente il ventre molle dell'Unione Sovietica. Aleksej Balabanov sceglie un registro che oscilla tra il serio e il faceto, il clima di terrore e il senso del grottesco. Ciò che comunque emerge è un quadro di disarmante crudeltà, la rappresentazione di un potere praticato con arbitraria e ostinata disumanità.
commento di Peppe ComuneCrudo e degradante. Se non fosse basato su fatti realmente accaduti, sarebbe un ottimo grottesco. Personaggi al limite tra il ridicolo e il macabro incrociano le loro esistenze secondo un destino pieno di sarcasmo.
commento di bebabi34Uno spaccato reale dell'Unione Sovietica quando ancora si chiamava URSS. Un film crudo e puro, forse anche troppo, ma da vedere.
commento di slim spaccabeccoAborto di film.Storia pessima con scene pessime e personaggi semplicemente malati di mente.Inguardabile sotto ogni aspetto … non capisco come si faccia a reputarlo un bel film ma come si dice Degustibus.
commento di marcoANDbettaUn agghiacciante ritratto di un regime in piena decadenza girato in esterni se si vuole ancora piu' tetri della trama. Voto 7,5
commento di jeffwineun film che vuol mostrare lo sfascio sociale prodotto dal comunismo, e lo fa in maniera cruda e brutale, non tralasciando però alcune sequenze grottesche che fanno anche sorridere. un buon film, passato sotto il silenzio generale. da recuperare
commento di celtic