Regia di James Gray vedi scheda film
Il quarantenne ebreo newyorchese Leonard Kraditor (Phoenix), affetto da un disturbo bipolare, è assediato dai dubbi: vorrebbe farla finita ma ci ripensa, vorrebbe fare il fotografo ma si limita ad aiutare suo padre in una tintoria, vorrebbe stare con Michelle (Paltrow), la sua intrigante vicina di casa, ma finisce tra le braccia di Sandra (Shaw), la donna che i suoi genitori vorrebbero come nuora.
Dopo Little Odessa e I padroni della notte, James Gray - pur affrancandosi dal genere poliziesco - continua a convogliare la sua attenzione sul tema della latenza del conflitto nelle relazioni famigliari. In Two lovers la personalità sofferta ma priva di eccessi del protagonista diventa il prisma capace di moltiplicare le possibili combinazioni di un'esistenza nella quale il caso gioca un ruolo decisivo. Gray si muove in quello spazio liminare che sta tra il cinema di Cassavetes e Marty, vita di un timido di Delbert Mann, sfrutta appieno le risorse del cinema indipendente, lavora su chiaroscuri e registri minimalisti con un passo da cinema d'autore che appare però troppo controllato, finendo col trattenere le emozioni.
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