La recensione su Two Lovers

Possession. Una storia romantica (2002): Gwyneth Paltrow

40 giorni & 40 notti (2002): Vinessa Shaw

Two lovers Stati Uniti 2008 la trama: A New York Leonard Kraditor è indeciso nella scelta della donna da amare: Sandra Cohen la ragazza scelta per lui dai suoi genitori o la nuova vicina di casa la bella e misteriosa Michelle Rausch. James Gray è uno dei miei registi preferiti tra quelli degli ultimi 30 anni e i suoi 8 film girati mi piacciono tutti. Con Two lovers segna una svolta importante della sua carriera. Dopo i giallo/polizieschi come “Little Odessa” e i “I padroni della notte”, trae un film minimalista da un racconto di Dostoevskjj”Le notti bianche”, per raccontare i meccanismi dell’innamoramento ed amore, le varie dinamiche psicologiche e sensoriali, così difficili da tramutare in immagini, riuscendo a dire qualcosa di diverso ed originale di fronte al risaputo, perché già letto e riletto. Gray con grande sensibilità, curiosità ed attenzione ci riesce, grazie ad uno script eccellente di Richard Menello, capace di analizzare con aderenza alla realtà il mistero dei sentimenti. Non il consueto cinema elegante e patinato, ma l’amore quello vero, ci riesce anche per la bella fotografia notturna e capace di illustrare con attenzione le molte scene in interni di Joaquin Baca-Asay ed una scenografia a taglio documentaristico di Happy Massee. I tre protagonisti sono magnifici Joaquin Phoenix e’ Leonard uomo irrisolto e depresso. Oltre che fortemente malinconico, la bella e normale Sandra interpretata da Vinessa Shaw , la bellissima triste ed un poco pazzerella Michelle che è rappresentata sullo schermo da Gwyneth Paltrow, grandissima anche Isabella Rossellini nel ruolo della madre apprensiva e preoccupata per l’igiene mentale e la felicità del figlio. Un film sulla difficoltà di vivere, anche a causa di una educazione troppo protettiva ed autoritaria dei cari genitori. Difficile trovare la felicità a somiglianza dei propri esempi famigliari, perché le personalità sono tutte diverse ed è molto difficile riprodurre la stessa organizzazione e ménage, perché gli esempi di vita sono importanti, ma solo le esperienze personali e gli errori fatti sulla propria pelle aiutano a crescere. Molto bella la rappresentazione della piccola borghesia di New York, le camere disordinate, con molti quadretti di foto ricordo, gli amori falliti, rappresi o repressi.L’implosione dei sentimenti che possono indurre in un tentativo di suicidio, come nella bellissima e destabilizzante scena iniziale, perché tutto riporta a “Little Odessa” isola non felice nel caos suburbano di New York. Voglio citare infine “Armageddon Time” il nuovo film di James Gray, un autore che divide la critica ufficiale, chi lo esalta come Giulia D’Agnolo Vallan de “Il Manifesto” e chi lo detesta come Alice Sforza de “Il Giornale”, in ogni caso un autore con il suo stile e genuino amore per il cinema fin dai tempi del folgorante “Little Odessa”.il nuovo film di Gray è similare a “The Fabelmans”, di Steven Spielberg, hanno punti in comune, come l’esperienza della scuola, la difficile convivenza con gli altri studenti del protagonista e la difficoltà del rapporto con il padre, con le varie implicazioni e dinamiche varie ed assortite.voto 8 Interpreti e personaggi Joaquin Phoenix: Leonard Kraditor Gwyneth Paltrow: Michelle Rausch Vinessa Shaw: Sandra Cohen Isabella Rossellini: Ruth Kraditor Moni Moshonov: Reuben Kraditor Elias Koteas: Ronald Blatt Bob Ari: Michael Cohen Julie Budd: Carol Cohen