Regia di Laurent Cantet vedi scheda film
Altro bel film francese, anche se stavolta non siamo sul capolavoro. Ma siamo pur sempre su un gran bel film, con una storia che, se messa in mani ad esempio italiane, ne sarebbe venuta fuori una gran cagata. Siamo in terza media, e si racconta un anno. Questo è quanto. In Italia, cosa avrebbero fatto? Avrebbero inserito il genitore ignorante e manesco, che poi si redime; inserita la storiella d’amore, inserito lo studente sbandato, che fa uso di droghe ussignor, ma poi cambia, sceglie la vita, come lo consiglierebbe e convincerebbe il prof di religione, di sicuro pure una relazione tra i professori…Una grande merda. I francesi no. Siamo in una classe nella periferia parigina. Enorme gromelot di nazionalità, francesi, francesi di oltre mare, o d’Africa, cinesi, etc…E questo professore di lettere, una persona normale (recita sé stesso, perché nella realtà è proprio l’insegnante, ha scritto il libro da cui è tratto il film), che spesso non ha la risposta giusta, che a mio parere anche come approccio non è che ci azzecca spesso, che cerca di salvare lo studente indisciplinato, ma (spoiler) non c’è la farà, e il ragazzo verrà espulso finendo chissà dove.
Insomma storie normali ma molto vere, battute vere, situazioni reali, problemi di oggi, con i genitori dei ragazzi che spesso sanno solo lo straniero, con prof colleghi stufi di essere trattati male, alunni che rispondono dietro, e così via.
E il tutto funziona, tanto che alla fine do 8 e ora posso dire che questo film vinse pure il festival di Cannes (c’erano altri bei film, ci può stare). Finì pure nella cinquina per l’Oscar al film straniero, battuto giustamente dall’immenso Departures. Andò anche piuttosto bene al botteghino, per un film d’essai dai costi minimi.
Bravo e
...bravo
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