Regia di Helen Hunt vedi scheda film
April ha trentanove anni e vuole disperatamente un bambino. Quando il marito la lascia e la madre adottiva muore improvvisamente, April viene contattata da una popolare conduttrice di talk show che afferma di essere la sua vera madre: Bernice (Bette Midler) è tonda, vitale, spudorata e sexy, quanto la figlia è smunta, sbiadita e un po’ triste. Helen Hunt dirige e interpreta la sua prima regia e il film è esattamente come la sua protagonista: una commedia sentimentale sussurrata, dall’aria un po’ dimessa, i toni malinconici e quella sensazione di verità che a volte trasmette il cinema indipendente americano. Al centro, sta il corpo di Helen Hunt; un corpo ossessionato dalla maternità e consumato dalla percezione del tempo che passa. Per fortuna, attorno a lei qualcuno balla la vita: in primo luogo Bette Midler, donna mondana e allegramente ostinata, madre in epocale ritardo. Quando tutto cambia mette in scena famiglie troppo vuote o troppo affollate, dove si moltiplicano i padri e (soprattutto) le madri: adottive, naturali, mancate e agognate, sognate o rimosse. Come se ci fosse un grande vuoto da riempire e mancasse sempre qualcosa, o qualcuno, a cui voler bene. Camei (nella parte di se stessi) di Tim Robbins, Edie Falco e Janeane Garofalo.
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