Regia di Helen Hunt vedi scheda film
Dal romanzo omonimo di Elinor Lipman, pubblicato nel 1990, prende origine questo film appartenente al genere della commedia drammatica. Il titolo italiano può dire molto come nulla. Al solito, però, l'originale Then She Found Me significa qualcosa di assai differente ed è alquanto più corretto. Infatti, al centro della narrazione vi è soprattutto il rapporto fra madre e figlia. Il resto invece ruota attorno a questo cardine e non si trova affatto sul suo medesimo piano.
L'incedere in generale è flemmatico (per alcuni ciò potrebbe rappresentare un difetto) e il divertimento è volutamente limitato a poche battute o situazioni, dando così maggiore spazio alla serietà e alla tragicità. Non si sottrae ad alcun tema, non si risparmia nemmeno i più difficili e impensabili. Helen Hunt (April Epner) convince da questo punto di vista. Come regista impone il tono. Come attrice ricerca il realismo, l'autenticità e l'immedesimazione. E io non posso non unirmi a quanti plaudono il suo mancato ricorso alla chirurgia estetica. Naturale e fiera della sua età, ella è ancor più bella di tante sue colleghe che si riducono a bambole di silicone e plastica. Dimostra di avere un'intelligenza non comune.
Tornando al film, la vera carta vincente è forse rappresentata dall'inclusione di Bette Midler (Bernice Graves). La sua verve è contagiosa. I momenti più brillanti sono quelli che la vedono protagonista e i più intensi sono proprio quelli assieme alla donna prima interprete. Al contrario, l'universo maschile è più ridotto a un mero supporto di contorno. Matthew Broderick (Ben Green) parrebbe comunque reggere meglio la parte rispetto a Colin Firth (Frank), forse perché più a suo agio e in sintonia con il ruolo.
Non è la classica opera romantica di coppia. Il sentimento, ribadisco, è piuttosto quello fra genitore e figlio, declinato in particolare secondo l'ottica femminile. Per me il risultato è discreto, con diverse punte di qualità non trascurabile. Bello è poi il finale, il quale getta a mio avviso una nuova luce sul titolo originale.
April Epner è un'insegnante di Philadelphia che conduce una vita tranquilla, almeno fino a quando alcuni eventi non la sconvolgeranno drasticamente: la morte della madre adottiva e l'abbandono da parte del marito la porteranno ad attraversare un periodo particolarmente impegnativo. In pieno caos psicologico, April dovrà inoltre confrontarsi con l'apparizione della madre naturale, conduttrice di un celebre talk-show e in cerca di riscatto per averla lasciata...
Niente di clamoroso.
Esordio affatto disprezzabile. Non è da tutti gli attori il riuscire anche dietro la macchina da presa.
April Epner. Dimessa, malinconica e parimenti capace di una sensibile intensità.
Un Frank un po' bolso, ma in fin dei conti discreto.
Bernice Graves. Una mattatrice in un ruolo che pare fatto apposta per lei.
Impacciato, ma è funzionale al personaggio. Ben Green così doveva essere.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta