Regia di Joël Farges vedi scheda film
Certo bisogna avere un animo romantico, idealista , amante della cose semplici per apprezzare questo film, così distante dagli odierni schemi cinematografici basati su supereroi fracassoni che si slanciano in avventure più spaziali che terrestri in cornici apocalittiche ricreate al computer. Qui invece tutto è piccolo, senza rumore, senza megaimprese funanboliche. Eppure la megaimpresa c'è stata, quella di un ragazzo che attraversa la Russia di fine ottocento su un cavallo (diecimila chilometri) per andare dallo zar, a San Pietroburgo, al fine di tentare di salvare i cavalli del suo villaggio dallo sterminio voluto da speculatori e politici locali. Abituati ormai alle esagerazioni degli effetti speciali gli spettatori restano freddi di fronte alla semplice visione delle ostilità del mondo reale e ai suoi pericoli (gli orsi, i lupi, il gelo, la fame, i banditi...) ; perciò ho premesso che ci vuole un animo particolare , che io ho e il film me lo sono proprio gustato.
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