Regia di Francesco Munzi vedi scheda film
Munzi continua la sua linea personale dopo il bell'esordio con Saimir, qui il tema è più allargato, ed anche se interessante nelle atmosfere, non riesce e contenersi nell'amalgamazione delle vaire situazioni e storie. Viene a mancare un po' il vero collegamento, anche se nell'insieme il film regge beniismo, grazie anche ad un cast ragguardevole ed efficace.
Il discorso interessante che da un piccolo atto sbagliato venga a surgere una grossa tragedia, che con vari collegamenti si forma, si sfrangia un po', anche se nel finale si raggiunge l'impatto drammatico che ci si era imposto, io penso che in fase di sceneggiatura la cosa doveva risolversi con maggior padronanza; interessante anche il fattore paura che ognuno di noi si porta dietro a suo modo e consumo.
Interessante la realizzazione, tecnicamente ineccepibile
La storia parte dalla situazione di una familgia agiata
Qui in partecipazione un'attrice che il nostro cinema non sfrutta come dovrebbe
Il ruolo della rumena, sensibile e affascinante
Volto scoperto in Francia, ma che da noi dovrebbe esere sfrutatto ancora di più
Il ruolo del marito
Attrice da guurdare e riguardare, una sensibilità forte e raffinata del nostro cinema
Idea bella e ben congegnata, peccato che in fase di sceneggiatura non è riuscito a mantenere saldi i concetti
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