Silvana, la moglie di un imprenditore di provincia, soffre da tempo di disturbi nervosi ed è convinta che la domestica rumena, Maria, compia dei furti in casa. Senza por tempo in mezzo, e contro il parere dei suoi, la licenzia. La giovane è costretta a tornare nella casa dell'ex fidanzato, Ionut, da poco uscito dal carcere, che vive in un misero appartamento con il fratello più giovane, Victor. Tra i due sembra rinascere l'amore, ma Victor ne è geloso e cerca di ostacolarli. Al tempo stesso Ionut torna a far piccoli traffici illeciti con Marco, un cocainomane italiano con diversi problemi. Presto le tensioni latenti esploderanno, dirigendo l'aggressività del gruppo di sbandati verso la famiglia in cui lavorava Maria.
Note
Attori concreti, sguardo agghiacciante come gli occhi azzurri incredibili di Stefano Cassetti, e di tenera disperazione come il viso di Laura Vasiliu. Il film di Munzi è un instant-movie (senza l’intento di esserlo) che racconta di miserie morali e materiali, con zero pregiudizi e stile asciutto.
Film Cleptomane e non solo,il tutto in un panorama notturno e abbastanza decadente,almeno c'e' un cameo di Valentina Cervi perche' per il resto la visione e' alquanto deprimente.voto.1.
Un ottimo lavoro, asciutto, non retorico, mai banale, a partire da uno sguardo che compatisce poco e ancor meno giudica. Trasuda sofferenza in ogni fotogramma, una sofferenza composta, quasi compressa, che non si trasforma mai in un urlo. Bello.
Il secondo lungometraggio di Francesco Munzi, sulla carta aveva un discreto potenziale. Storia d' umana disperazione e d' integrazione con un cast interessante (anche se non mi spiego la scelta di Aurelien Recoing) che avrebbe potuto mettere in scena uno spaccato d'attualità non banale ma che finisce per crollare su sè stesso, vittima di una certa retorica di fondo e di una… leggi tutto
Munzi continua la sua linea personale dopo il bell'esordio con Saimir, qui il tema è più allargato, ed anche se interessante nelle atmosfere, non riesce e contenersi nell'amalgamazione delle vaire situazioni e storie. Viene a mancare un po' il vero collegamento, anche se nell'insieme il film regge beniismo, grazie anche ad un cast ragguardevole ed efficace.
Il discorso interessante che… leggi tutto
La rumena Maria (Vasiliu) mostra al compagno Janus e al suo socio Marco (Cassetti) come entrare nella villa della famiglia da cui e stata licenziata,ma i proprietari (Ceccarelli e Recoing) rientrano prima del previsto,finendo in tragedia.Un film cha fa aprire gli occhi sull'Italia di oggi ,sulle sue paure e sulle sue solitudini che a volte non conoscono barriere sociali.Io reputo Munzi uno dei… leggi tutto
Domanda: La legge di Lidia Poët si apre con una scena di sesso abbastanza forte, un cunnilingus. Risposta: Me la ricordo, ci abbiamo messo nove ore a girarla… (Ma sono molto serena con la mia…
Considero Francesco Munzi uno dei registi piu' interessanti venuti fuori negli ultimi quindici anni nel panorama del cinema italiano, nonostante una magrissima filmografia di soli tre film. Comunque e' il caso di dire meglio pochi ma buoni. Il giovane regista sa raccontare molto bene la contemporaneita' e la quotidianeita' del nostro paese, con a mio parere, un chiaro stile neorealista.…
La rumena Maria (Vasiliu) mostra al compagno Janus e al suo socio Marco (Cassetti) come entrare nella villa della famiglia da cui e stata licenziata,ma i proprietari (Ceccarelli e Recoing) rientrano prima del previsto,finendo in tragedia.Un film cha fa aprire gli occhi sull'Italia di oggi ,sulle sue paure e sulle sue solitudini che a volte non conoscono barriere sociali.Io reputo Munzi uno dei…
Quello che resta della notte è niente. Tutti i personaggi del film-documento finiscono male, vittime della loro violenza, ipocrisia, pregiudizi e falso perbenismo. Storie di emarginati si incontrano - o scontrano. Alla fine del film rimane solo la speranza nella fuga del giovane ragazzo in cerca di una nuova vita.
Il film non aggiunge nulla di nuovo ai drammi in conseguenza della vita disadattata degli immigrati che vivono in Italia,e inoltre si avvicina più ad uno sceneggiato televisivo che ad un film, con gli attori per la maggioranza ingessati nella loro recitazione.
Il secondo lungometraggio di Francesco Munzi, sulla carta aveva un discreto potenziale. Storia d' umana disperazione e d' integrazione con un cast interessante (anche se non mi spiego la scelta di Aurelien Recoing) che avrebbe potuto mettere in scena uno spaccato d'attualità non banale ma che finisce per crollare su sè stesso, vittima di una certa retorica di fondo e di una…
Munzi continua la sua linea personale dopo il bell'esordio con Saimir, qui il tema è più allargato, ed anche se interessante nelle atmosfere, non riesce e contenersi nell'amalgamazione delle vaire situazioni e storie. Viene a mancare un po' il vero collegamento, anche se nell'insieme il film regge beniismo, grazie anche ad un cast ragguardevole ed efficace.
Il discorso interessante che…
Ricerca della felicità individuale, fughe da realtà invivibili, esodi di massa in presenza di circostanze drammatiche. L'uomo si mette in movimento, spesso con dolore a volte con gioia e speranza, e lascia la sua…
Sguardo convenzionale di una storia ovvia. Situazioni mediate da una rapida scorsa all’archivio di cronaca nera di un qualsiasi quotidiano italiano, filtrate da un occhio che vorrebbe essere distaccato e freddo ma che si risolve nel dare un colpo al cerchio e uno alla botte per non scadere ne’ nel padano “rimandiamoli a casa loro”, ne’ nel trito buonismo trito “del fare di tutta…
Continua la mia prolungata, quanto sofferta, lontananza dalle sale e dal cinema. Ho perso così (più che con rammarico, con rabbia e dolore) praticamente tutto quanto è stato programmato in questo scoppiettante fine…
La rappresentazione delle contraddizioni sociali in cui si dibatte il nostro paese in questo inizio di millennio è abbastanza lucida, distaccata, anche se alcuni personaggi e situazioni appaiono un po’ stereotipati e prevedibili. E’ quasi un noir, in cui si scontrano due mondi che apparentemente scorrono paralleli, ma tra i quali il conflitto è drammaticamente inevitabile. Da una parte, la…
Un buon film. Intelligente, descrittivo, una lucida rappresentazione della realtà, cosi' com'è, senza dare un giudizio senza dare una soluzione, senza retorica. Solo, aleggia un messaggio di fondo, la felicità e soprattutto la libertà non sono di questo mondo, nè di quello dei miserabili prigionieri delle loro difficoltà di vivere, nè di quello dei ricchi borghesi rifugiati nelle loro…
Dalla casa di una ricchissima famiglia torinese scompare un paio di orecchini. La colf rumena (Vasiliu, già coprotagonista di 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni) viene accusata del furto e licenziata. Non sapendo dove andare, la giovane donna si mette sulle tracce del ragazzo che aveva lasciato tempo addietro a causa delle sue cattive frequentazioni. L'uomo è in combutta con un tossico autoctono…
Avevo quasi deciso di "disertare" questo film per motivi non legati a valutazioni artistiche ma bensì per piu banali ragioni logistiche (lo proiettano in un'unica sala del centrocittà che mi è problematico raggiungere e che dunque frequento molto di rado). Ma poi sono tornato sulle mie decisioni sollecitato dal coro di apprezzamenti positivi riservati alla pellicola dalla stampa al completo.…
Scene di lotta di classe nel ricco grigio Nord che produce. Benessere e violenza. Storia di oggi, ritratto senza compiacimenti della società multietnica, impietoso, lucido. Storia di gente che aspira a un futuro migliore, tutti i particolari in cronaca. Da una parte i rumeni disgraziati, Maria una giovane domestica licenziata in tronco per aver rubato un paio di orecchini. Dall’altra, la…
Purtroppo dopo aver apprezzato Saimir questo film mi ha deluso su tutti i fronti. Tutti i personaggi passano dal bravo al cattivo a seconda dello svolgimento che deve prendere il film percui la domestica mostrata all' inizio come vittima della fredda borghesia a cui basta un sospetto per licenziarla, ha davvero rubato. Il bel monologo iniziale si rigira subito in una buffonata da pseudo-chiesa,…
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Commenti (4) vedi tutti
Film Cleptomane e non solo,il tutto in un panorama notturno e abbastanza decadente,almeno c'e' un cameo di Valentina Cervi perche' per il resto la visione e' alquanto deprimente.voto.1.
commento di chribio1ottimo film Italiano ,credevo molto peggio (da vedere)
commento di danandre67Film di forte drammaticità, teso e non banale.
commento di fornaroloUn ottimo lavoro, asciutto, non retorico, mai banale, a partire da uno sguardo che compatisce poco e ancor meno giudica. Trasuda sofferenza in ogni fotogramma, una sofferenza composta, quasi compressa, che non si trasforma mai in un urlo. Bello.
commento di satura