Regia di Matteo Rovere vedi scheda film
Cosa si nasconde dietro notizie di cronaca nera (suicidi, bullismo, accuse di stupro poi ritrattate, etc...), del quale di solito sui giornali arriva solo il fatto compiuto? Prova a fornire una risposta il romanzo poi diventato questo film. Tre ragazze della società bene si atteggiano a bullette, se due sembrano più umane e fragili quella convinta di essere la capogruppo, Elena, è pure menefreghista. Poi arriva un giovane professore che pensa che per battere (o guarire) il nemico (o la pecorella smarrita?) bisogna semplicemente non dargli la soddisfazione di prendersela. È un tentativo di umiliazione o è davvero uno scopo umanitario? Comincia un gioco al gatto e topo dal finale ambiguo.
Finale strano o, una volta tanto, originale? Matteo Rovere dimostra talento e racconta molto bene (la narrazione riserva continue sorprese) ma il suo film è troppo ambiguo e vago. Forse è bello perché lo scopo è proprio quello: raccontare il degrado di una società senza dare spiegazione proprio perché questa non esiste (il famoso elefante citato da Gus Van Sant). Gli interpreti aiutano. Da segnalare che il maestro d'armi del film è Ottaviano Dell'Acqua, l'attore funambolo proveniente da una famiglia circense e con una lunga esperienza come comprimario nei film con Bud Spencer e Terence Hill. Il lato popolare nel nuovo cinema d'autore.
Recensione scritta da Davide Lingua, Dizionario del Turismo Cinematografico, Verolengo, Wikipedia.
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