Regia di Matteo Rovere vedi scheda film
Ennesimo tentativo inconcludente di voler realizzare un thriller italiano sul solito malessere giovanile. Il trio delle triviali protagoniste è formato da agiate teenagers di provincia, pronte a rovinare le vite degli altri (professori ed “amici”) con tradimenti registrati su webcam ed osceni gesti di bullismo scolastico: la regia appare sventata (Rovere, in questo caso, è tutt’altro che competente nel mettere in scena uno script drammatico e la noia regna), gli intrecci si sviluppano senza una connessione stabile delle vicende (tutti i passaggi sono sterili ed avventati), la recitazione si mantiene impacciata, innaturale (specie nei dialoghi delle tre ragazzine, spesso non si capisce bene cosa dicano). Le musiche sembrano delle stressanti e stonate sviolinate di background. Pessime, come sempre in questo tipo di prodotti, le sagome dei personaggi più “maturi”; perché, per esempio, l'insegnante di italiano vuole difendere a tutti i costi le stesse studentesse che hanno provato più volte a metterlo nei guai?! Salvabile comunque Filippo Nigro, seppur la sua caratterizzazione sia praticamente quella di un idiota utopista: un film un po' vuoto, che non lascia nulla di concreto allo spettatore, se non la risaputa immagine dello squallore materialistico degli “abbienti”.
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