Regia di Pierre Morel vedi scheda film
Attenti a dove mandate le vostre figlie in vacanza: è tornata la tratta delle bianche, con turiste occidentali rapite nel cuore di Parigi per mano di albanesi dagli occhi bistrati. Pare una trama ideata da Borghezio e adatta al massimo a Chuck Norris, invece è prodotta da Luc Besson e si ritrova per protagonista il bollito Liam Neeson. Il modello è palesemente 24, con figlia bella e in pericolo da salvare in una lotta contro il tempo, e con l’eroe tormentato dai rapporti familiari che diventa macchina da guerra una volta sul campo. I personaggi sono tagliati con l’accetta e privi di qualunque sfumatura: il padre protettivo (che teme le vacanze nel Vecchio Continente), la ex moglie bella e stronza, la figlia viziata ma vergine, i diplomatici corrotti, e i cattivissimi clandestini. Entrato in modalità Jack Bauer, il personaggio di Neeson non si fa scrupoli: spara a una moglie innocente e tortura con efficienza ottenendo immediati e affidabili risultati. Un po’ di ritmo ci sarebbe anche, specie all’inizio, ma la linearità della trama non può trovare la tensione del modello televisivo e l’esito si fa presto scontato oltre che assurdo: farebbe ridere, se non fosse ideologicamente aberrante.
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