Regia di Pierre Morel vedi scheda film
Nella prima mezz'ora, prima di arrivare all'action movie per cui uno ha deciso di acquistare il biglietto o il dvd (sempre che non lo abbia trovato in qualche torrente o in groppa a un mulo...), bisogna sorbirsi i cachinni di una diciassettenne viziata (Grace), che strepita perché papi (Neeson) non la manda con l'amichetta mentecatta (Cassidy) a fare un viaggio in Europa. Papi in effetti sa il fatto suo: per anni è stato un agente segreto e adesso che sua figlia vive insieme alla sua ex moglie (Janssen) con un uomo ricchissimo e potente, il rischio di finire in qualche guaio aumenta.
Ecco infatti che le due ragazzine, appena arrivate a Parigi, vengono rapite da una gang di albanesi per essere avviate sulla strada della prostituzione d'alto bordo con ricchi bavosi (le pretese di fiction del film hanno impedito a Berlusconi i partecipare al casting). Papi giura loro di trovarli, pur avendo un notevolissimo svantaggio temporale.
Alla fiera dell'improbabile, non mancano tutti i cliché del cinema fascistoide e xenofobo, dall'uomo che si fa giustizia da solo agli albanesi brutti, sporchi e molto cattivi. Eppure, passata quella insopportabile mezz'ora iniziale - tutta una sottolineatura dei sensi di colpa che papi ha verso sua figlia per averla trascurata durante la crescita a causa del suo lavoro - alla fine ci si diverte. Cinema fracassone, botte da orbi, arti marziali, esplosioni nemmeno fossimo sulla striscia di Gaza, tutto secondo la prospettiva ipertrofica tipica di Luc Besson, che ha scritto il film insieme a Robert Mark Kamen.
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