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La stessa luna

Regia di Patricia Riggen vedi scheda film

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La recensione su La stessa luna

di supadany
4 stelle

VOTO : 5.

Dispiace sempre bocciare un film le cui intenzioni originali erano senza dubbio lodevoli, purtroppo poi la realizzazione, tra la sceneggiatura (con vere e proprie voragini di credibilità disseminate con estrema regolarità) e la messa in scena convincono poco o nulla.

Carlito è un ragazzino messicano di nove anni che sogna di riabbracciare la madre Rosario immigrata irregolare in quel di Los Angeles che si sta battendo per legalizzare la sua posizione e far in seguito arrivare negli States anche il figlioletto.

Quando la nonna muore, Carlito parte per arrivare dalla madre, tra mille difficoltà, ma anche incontri con personaggi che spesso sapranno aiutarlo ed in altri casi cercheranno di approfittarsi di lui.

Il taglio estetico del film non è dei migliori (un po’ troppo pulito più televisivo che autoriale), ma scegliere di raccontare una storia con un ragazzino protagonista che vive un tumultuoso viaggio con un entusiasmo degno di una favola è una scelta ardita ma che ci sta tutta.

Purtroppo il film ha alcuni gravi problemi; riesce ad essere troppe volte altamente improbabile (per esempio, Rosario che non si fila Paco, che poi lo vuole sposare ed alla fine gli rifila il due di picche), inserisce scene inutili che giungono dal nulla (vedi l’incontro col padre mai conosciuto, d’altronde è piccola l’America), tratta quasi tutti i personaggi con una superficialità disarmante (le forze dell’ordine sono presentate più stupide che ottuse, vedi la fuga del ragazzino, i due giovani che traportano Carlito al di là della frontiera hanno il bollo scaduto e multe non pagate, ma dai!!).

Infine il finale è quello che ci si aspetta dopo i primi dieci minuti, quindi niente sorprese (ma non è questo il dramma), il punto è come avviene, per l’ennesima volta si percorre la strada dell’approssimazione col solo obiettivo di commuovere (e non ci riesce bene).

Insomma su tutto domina una scrittura davvero carente, ed è un vero peccato, perché storie così sono importanti (tanto più in questi tempi) e possono colpire al cuore, e poi un bambino così genuino, coraggioso e caparbio è uno strumento valido per conseguire il risultato che però qui proprio non arriva nemmeno lontanamente.

Debole, a tratti irritante, congeniato male e realizzato poco meglio. 

Su Patricia Riggen

VOTO : 5. Spreca completamente il potenziale di una storia forte, risultando superficiale nei momenti più delicati e cadendo in ingenuità imperdonabili.

Su Kate del Castillo

VOTO : 5,5. Poco incisiva.

Su Adrian Alonso

VOTO : 6++. Abbastanza simpatico, peccato che il contesto non dia un ulteriore aiuto (e stimoli) ad un personaggio di gran cuore.

Su America Ferrera

VOTO : 5,5. Piccola parte in un ruolo definito poco e male.

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