Regia di Juan Antonio Bayona vedi scheda film
VOTO : 6+.
Mi ha lasciato un po’ l’amaro in bocca, probabilmente, perché mi aspettavo qualcosa di diverso o forse semplicemente qualcosa di più.
Il tema dominante è sempre, ed ancora una volta, quello delle presenze ultraterrene (indissolubilmente legate alla casa, destinata ad orfanotrofio, dopo la morte da un triste passato) che infestano una villa abitata da una coppia e dal loro figlio adottivo che si ritrova spesso a giocare con degli amici immaginari.
I genitori non ci fanno molto caso, pensano alla classica fantasia dei bambini senza amici, ma ben presto qualcosa scombussolerà la loro esistenza e comincerà una difficile ricerca della verità che ovviamente si scontrerà con il raziocinio (in sintesi la madre da fuori di testa e da vita ad un’estenuante ricerca, mentre il padre non ci crede affatto).
Come anticipato non siamo sicuramente di fronte ad un film innovativo, proprio di un genere che mi pare abbia già detto tutto.
Questo, rispetto a tanti cloni senza arte ne parte, ha comunque qualcosina in più.
Il contesto è sopra la media del genere, casa misteriosa, il mare impetuoso ad un passo, un faro in disuso e le grotte sotto gli scogli, tutto rappresentato con una buona fotografia ed una regia che strizza l’occhio allo spettatore con riprese più ricercate del solito.
Questi particolari dominanti salvano il film dall’assoluto anonimato e lo rendono in parte godibile, certo è che se si cerca una sorpresa allora siamo nel posto sbagliato.
Finale abbastanza convincente (non certo sorprendente), le possibilità in fondo erano giusto un paio ed è stata scelta quella migliore, soprattutto perché è manifestata con un discreto impatto sensoriale.
VOTO : 6+.
Denota un discreto talento nella messa in scena, per il resto non riesce a dare nuova vera linfa ad un filone ormai stantio.
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