Regia di Juan Antonio Bayona vedi scheda film
Giunto in Italia in ritardo sull'onda del successo ottenuto in mezzo mondo, il film dell'esordiente Bayona non delude le aspettative: si tratta infatti di un buon horror che rimanda da vicino ad altre pellicole piuttosto recenti come "The others" di Amenábar, dal quale il regista ammette di essere stato influenzato. Il tema è quello piuttosto abusato dei fantasmi che lasciano impronte, dei morti che tornano a farsi vivi agli occhi di chi morto non è... Insomma, niente di nuovo sotto al sole, ma la storia funziona, e l'approccio del regista, decisamente pacato, rispettoso del dolore della protagonista, quasi autoriale, fa la differenza: niente inutili spremute di sangue, né gratuiti effetti gore, ma tanta e tanta suspence creata giocando soprattutto con l'immaginazione, col non visto e con le parole. E qualche colpo perso proprio sul finale, banale eccessivo deludente e a suo modo conciliante, non basta a cancellare le impressioni positive: perché, in tempi di horror fatti con lo stampo, film come questo sono boccate d'ossigeno.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta