Regia di Vittorio De Sica vedi scheda film
...siamo a novembre 2020, e questo film rimane sempre un capolavoro del suo genere. Neo realismo ante Pasolini. Molto triste, lascia l'amaro in bocca, come voleva, appunto , De Sica. Molto duro il finale, tra i "mozzichi della povera gente". Siamo a novembre 2020, non è cambiato nulla. Voto al film 9
Oggi novembre 2020 (ai posteri l'ardua sentenza di oggi), rivedendo il film ,anno 1948 (di ieri), per l'ennesima volta , capisco sempre di più cos'è il "genere umano", grazie De Sica.
Un film eccezionale , con attori eccezionali che non sanno recitare, ma recitano la loro umile esistenza. Umili per decreto divino, destinati all'oblio del nulla. Tra tutti un solo volto rimane scolpito da tutti noi che vediamo oggi il film : la desolazione .
Non più dimenticabile il bambino Enzo Staiola, impossibile dimenticare i suoi occhi staziati nell'ultima scena. Ingoiato dal suo personaggio bambino , il cinema si dimenticò di lui, ed fu normale , mettendolo "all'eternità" della leggenda.
( Per la cronaca fini a lavorare al Catasto di Roma come impiegato, io l'ho conosciuto di persona , e aveva sempre gli stessi occhi )
De Sica regista inaugurò "il neorealismo " senza via d'uscita, per pre-destinati alla povertà infinita, e nenche "a testa alta".
Certo la famosa frase "i panni sporchi si lavano in famiglia" detta da un nostro politico di allora (1948) fu riportata come "da censura" e non fu certo una bella frase, ma bisogna ammettere che in una Italia distrutta dalla guerra, questa frase ci possa anche stare, in fondo tutti sognavano la libertà e la rinascita economica.
Oggi novembre 2020, tutti sognamo la libertà e la rinascita economica......come allora.
Voto 9
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