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Ladri di biciclette

Regia di Vittorio De Sica vedi scheda film

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La recensione su Ladri di biciclette

di mm40
8 stelle

Neorealismo ai massimi livelli. Una lucida e drammatica constatazione della situazione italiana nell'immediato secondo dopoguerra: un paese in ricostruzione, poverissimo, affamato e nel quale gli sciacalli già prosperavano. La legge del più forte e quella del più furbo: il protagonista può solo accettare e rassegnarsi, nel caos del momento non esiste alcuna alternativa. Ribellarsi è completamente inutile: ormai gli sciacalli lo hanno preso di mira. Visto sessant'anni dopo, questo film non può indignare o impietosire più di tanto: quegli stessi farabutti impareranno a scriversi le leggi e costruiranno una nazione a loro immagine e somiglianza.

Sulla trama

La seconda guerra mondiale è appena finita, la povertà e la disoccupazione sono altissime. Un uomo trova impiego come attacchino comunale, impegna le lenzuola per prendersi una bicicletta, ma al primo giorno di lavoro gliela rubano. Si rivolge alla polizia, alla malavita, ad una santona, ma della bici non c'è traccia. Tenta così di farsi giustizia da solo.

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