Regia di Vittorio De Sica vedi scheda film
Capolavoro del neorealismo italiano, non è solo un film, è una lezione di vita. Una pellicola che stimola la riflessione sulla condizione umana, sulla povertà e la disperazione di non poter avere una vita dignitosa. Può apparire semplice, ma in realtà racchiude tutto...esplorazione dei legami umani, ingiustizia sociale. Un classico senza tempo
Nei film la bicicletta non è solo un mezzo di trasporto o svago, è il simbolo di una vita dignitosa e la chiave per un futuro migliore. Requisito necessario per il lavoro e quindi il furto subito diventa una tragedia immane, la perdita di tutto. Una vita, una sopravvivenza fragile. Importante anche il legame familiare tra Antonio e Bruno, che nella difficoltà comunque sono uniti.Bruno che cerca di supportare il padre che è in un vortice di frustrazione per non riuscire a garantire benessere alla sua famiglia.Viene evidenziata anche l'indifferenza da parte della società che non offre nessun aiuto ma anzi lascia il protagonista nello sconforto più totale.Non riesco a trovare difetti, la narrazione è perfetta, fa riflettere sulle ingiustizie. La bicicletta come mezzo di riscatto, averla rubata significa perdere il lavoro e la dignità. Un ritratto crudo e realistico. Eccezionale
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