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La novizia

Regia di Pier Giorgio Ferretti vedi scheda film

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La recensione su La novizia

di undying
6 stelle

Insolita commedia sexy, intrisa di situazioni ironiche, adulazioni femminili e incertezze religiose, destinata a concludersi con una inattesa deriva drammatica. Film molto ben diretto da Giuliano Biagetti, con protagoniste una giovane e "smarrita" Gloria Guida, affiancata dalla più ironica, sempre gradevole e più che mai sensuale, Femi Benussi.

 

locandina

La novizia (1975): locandina

 

Sicilia. L'impenitente donnaiolo Don Ninì (Lionel Stander), solo e ormai anziano, riceve la visita del nipote, nonché unico erede, Vittorio (Gino Milli). Gravemente ammalato, Ninì è accudito da Suor Immacolata/Maria (Gloria Guida), una novizia veneta inviata, per carità cristiana, dal convento. Vittorio, in arrivo da Roma, assieme a due vecchi amici del posto riprende a frequentare il paese, ma ben presto finisce per essere nuovamente sedotto dall'ex fidanzata, Annunziata (Femi Benussi), che nel frattempo si è sposata con Concetto. Presto la convivenza con la timida e riservata, ma bellissima, novizia, provoca in Vittorio uno stato di inquietudine e di attrazione che, lentamente, assume l'aspetto dell'innamoramento.

 

Gloria Guida

La novizia (1975): Gloria Guida

 

Commedia sexy con sfumature ironiche, ma risvolto tragico e pessimista, diretta con grande partecipazione dal sottovalutato Giuliano Biagetti [1]. Ottimamente fotografato da Franco Villa, scritto dallo stesso regista - con la collaborazione di Giorgio Mariuzzo - e impreziosito dalle poetiche note musicali di Berto Pisano, La novizia presenta una giovane Gloria Guida in una delle tante partecipazioni [2] che obbligano lo spettatore a un'esperienza emotiva conflittuale, per via dello scontro inconciliabile, ma efficace, espresso con inatteso twist finale, tra sorriso e pianto, commedia e tragedia, ottimismo e "male di vivere", sacro e profano, santità e immoralità, festa e rito funebre. Biagetti sviluppa la prima mezz'ora del film con apparente superficialità e frainteso femminismo (la donna, tratteggiata nel film in tutti i suoi aspetti, è al centro di un discorso per nulla banale, che ne valorizza l'importanza e la superiorità etica ed estetica, "naturale" e quasi indiscutibile, sulla controparte maschile), ma poi punta a focalizzare l'attenzione su temi esistenziali e profondi, che mettono in discussione stili di vita non sempre spontanei (Maria finisce in un convento per contingenze del tutto estranee alla sua volontà). Pessimista nei confronti del matrimonio (Annunziata ha ben poco rispetto del coniuge - reso tale da uno sposalizio combinato  - e, come lei, le molte amanti di Don Ninì), polemico, ma non avverso, riguardo le istituzioni religiose (il senso di avvilente vuoto che circonda le abitudini e le regole del noviziato, spente e rese tristi da cerimonie di culto, che sembrano essere contrarie alla gioia di vivere), Biagetti contribuisce liricamente all'opera, rendendo partecipe anche la macchina da presa, mai fissa ma sempre in movimento, con delicati dolly, variazioni del punto macchina (tra campo lungo e primo piano), frequenti, sinuose, acrobazie (compresa una circolare, all'aperto, che segue cineticamente il vorticoso abbraccio tra Maria e Vittorio). Cast strepitoso, sul quale emergono a pari merito i personaggi principali, dall'indovinato Lionel Stander nei panni dello "schifato" solitario, bisbetico e impenitente donnaiolo, alla disinvolta e sempre simpaticissima Femi Benussi; da Gino Milli (egregiamente doppiato da Claudio Sorrentino, alter ego vocale di Koji Kabuto nel celebre cartone di animazione giapponese, Mazinga Z) alla bellissima, delicata e "sconvolgente" Gloria Guida (incantevole quando accetta di dare corso alla "vestizione" da donna, praticata davanti al quasi cieco e moribondo Ninì). Girato lo stesso anno de L'infermiera (Nello Rossati), con il quale presenta forse non casuali similitudini di trama, La novizia è un buon esempio di cinema in grado di mutare, fotogramma dopo fotogramma, più volte genere passando dalla commedia all'erotico, quindi dal grottesco al drammatico. Ovviamente malvisto e avverso dalla critica del tempo (e non solo), per la sua potente e sincera configurazione di pellicola popolare, priva di finiture snob, molto ben realizzata e esplicita. Esplicita nel senso che non è abbellita nel contenuto da filtri bigotti, ipocriti e tipici invece della cinematografia nostrana attuale, aventi la finalità di rendere più edulcorata e accettabile la realtà (per lo meno quella di metà anni Settanta): la famiglia eternamente felice, la vocazione e la morale religiosa, la moglie o il marito fedele; tutte favole di un mondo idilliaco, con storie sempre a lieto fine, più che fantascientifico, molto, troppo, distante dall'esperienza di vita quotidiana.

 

scena

La novizia (1975): scena

 

Citazioni 

 

"È una bella ragazza e non puzza come i preti. Perché la lasciano la puzza, i preti, la lasciano..."

(Ninì a proposito di Suor Immacolata)

 

"(Concetto) Cetto, detto Minchione perché ha un cervello piccolo, e non perché, a livello semantico, potrebbe sembrare che abbia una minchia grande."

(Definizione del soprannome dato al marito di Annunziata)

 

"La donna, al mondo, solo per fottere fu mandata..."

(Ninì)

 

"Come siete belle, vi manca solo la parola."

(L'amico di Vittorio di fronte alle "maestre d'erotismo" Franca Bijou - Paola Maiolini - e Maria Pia Conte)

 

"Tutti cornuti feci, quelli che mi schifavano (U' Schifato)."

(Ninì)

 

"A Roma le chiamano mignotte. Mignotta, deriva da madre ignota: m.ignota." [3]

(Vittorio)

 

"Io così, in grazia di Dio, muoio. Perché non esiste grazia, più di una bella donna."

(Ninì, davanti a Suor Immacolata, "vestita da donna")

 

"Brindiamo, alla faccia di 'sto paese bigotto, che vuole vedere la femmina crepare per la voglia d'amore."

(Annunziata)

 

"L'uomo è indegno, non ha il diritto di rovinare la purezza di una donna."

(La madre di Maria)

 

scena

La novizia (1975): scena

 

Critica 

 

--- ATTENZIONE: SPOILER ---

 

"Gloria Guida, insieme alla veterana Femi Benussi, interpreta il film di Piergiorgio Ferretti, La novizia (1975). Il film risulta uno dei rari casi in cui la commedia degenera, nel finale, in puro dramma, dando vita a un ibrido a tratti inquietante. Gloria Guida è Suor Immacolata, una novizia attratta dai piaceri sensuali e divisa tra la sua vocazione e l'amore per un giovane. La vicenda si svolge in Sicilia. Una giovanissima novizia veneta incontra il nipote dell'anziano aristocratico che sta assistendo. L'attrazione tra i due coetanei è inevitabile e la suorina non riesce a resistere alle tentazioni dei sensi. Lasciato il convento, fa ritorno alla casa di famiglia dove il giovane, che l'ha raggiunta, viene ucciso dalla madre dell'ex novizia."

(Antonio Bruschini e Antonio Tentori) [4]

 

--- FINE SPOILER ---

 

"Giuliano Biagetti firma col nom de plum di Piergiorgio Ferretti, come per Il sergente Rompiglioni. Non si capisce, però, perché firmi La novizia come Ferretti e La svergognata come Biagetti. Notevole il finale con la Guida che si spoglia e corre integralmente nuda, nell'unica scena un po' spinta del film. Giovanni Buttafava vede il film 'sorprendentemente, totalmente svincolato da ogni credibilità, anche geografica, spaziando dalla Sicilia alla campagna veneta, combinando i pezzi dedicati alle varie dive impiegate per pura giustapposizione, arrivando a esaltare il cliché del vecchio libertino moribondo con una soggettiva della morte (e il vecchio Lionel Stander fissando la macchina da presa che si avvicina: 'ora so che sei pure tu una bella signora, e mi fotto pure a tia'). Maurizio Porro, Corriere della Sera: 'Gloria Guida in gran fulgore, fa bene le iniezioni, ma in monastero ci sembra un po' sprecata. Accanto a lei Gino Milli, volto nuovo che dice parolacce antiche e Femi Benussi star della vita italiana e dell'erotismo'. Yves Alion su La Revue du Cinéma vede il film come appartenente 'alla serie erotico comica che ci viene dall'Italia e che fiorisce sugli schermi francesi come l'acme sul viso degli adolescenti. Detto questo il film è uno dei meno volgari della serie (tutto è  relativo) e ci riserva delle buone sorprese (anche questo è relativo)'. Arriva a dire che, malgrado una certa visione fallocratica del tutto, malgrado la bruttezza di certe scene, 'si crede per un momento che il film sia l'illustrazione di una canzone di Brassens, gagliarda e liberatrice'. Girato nel Lazio, tra Guidonia, Montecelio, Marcellina, Palombara Sabina."

(Marco Giusti) [5]

 

"La novizia di Piergiorgio Ferretti (pseudonimo di Giuliano Biagetti) è un film ascrivibile al filone delle 'monache nel peccato', che ha in Italia illustri esempi. Si ricordi tra tutti: Immagini di un convento di Joe D'Amato (1979), mutuato in parte da Interno di un convento del grande Borowczyk (1978) e La monaca nel peccato dello stesso D'Amato (1986). Però si può pure inserire nel mini filone dei 'peccati in famiglia' e nei 'drammi erotici', perché si tratta di una commedia dai risvolti familiari che si svolge tutta tra le mura domestiche e che nel finale degenera inaspettatamente in un puro dramma. (...) Biagetti descrive la vita di provincia nella Sicilia degli anni Settanta, le vocazioni forzate, la chiusura di certi ambienti contadini, il tutto condito da un pò di erotismo mai ingiustificato ma sempre funzionale alla storia. (...) Il film è buono e si inserisce tra i migliori lavori del regista per l'attenzione alla società, ai problemi dei rapporti tra i sessi, alla vita di provincia. Ben recitato da un ottimo Lionel Stander, che confeziona una maschera esemplare da vecchio siciliano in attesa della morte. Meno interessante e più stereotipata la figura del giovane Vittorio, resa con sufficienza da un diligente Gino Milli. Femi Benussi è stupenda nelle sequenze erotiche ed è decisamente brava anche come recitazione. Gloria Guida se la cava molto bene ed è una presenza eccezionale in quell'abito da suora che le dà un'aria ingenua e timorata mai presente nei precedenti lavori. Quando poi si scatena presa dal vortice dei sensi ci lascia delle sequenze di strip memorabili e dei nudi integrali che parlano da soli."

(Gordiano Lupi) [6]

 

 

Gloria Guida

La novizia (1975): Gloria Guida

 

Visto censura [7]

 

Con nulla osta n. 67001, ottenuto in data 20 agosto 1975, La novizia passa integralmente in censura dopo che la Commissione ha espresso "parere favorevole alla concessione del nulla osta di proiezione in pubblico, con il divieto di visione per i minori degli anni 18, per le numerose scene di erotismo particolarmente sottolineato e di nudi femminili e per l'accentuata, volgare, oscenità del linguaggio."

 

Metri di pellicola accertati: 2668 (circa 98'15" in proiezione cinematografica).

 

In occasione di una successiva distribuzione home video, il 5 febbraio 2008 il film subisce una serie di brevi tagli, necessari per consentirne la derubricazione. Dal verbale allegato al nuovo nulla osta (n. 101171): "Esaminati i tagli effettuati e il carattere morboso della scena centrale relativa allo striptease della protagonista, si rilascia parere favorevole per la concessione del nulla osta di proiezione in pubblico con il divieto per i minori di anni 14."

 

 

NOTE

 

[1] Cifr. recensione su Decameroticus.

 

[2] La Guida è stata più volte protagonista di pellicole erotiche, spesso dal taglio ironico, destinate però a chiudersi in maniera del tutto imprevedibile, tragica, perciò contrastante, tipo La ragazzina (Mario Imperoli, 1974), Peccati di gioventù (Silvio Amadio, 1975), Quella età maliziosa (Silvio Amadio, 1975) e Avere vent'anni (Fernando Di Leo, 1978).

 

[3] Letteralmente da Wikipedia: "L'intepretazione più tradizionale fa risalire ad una lettura sintetica dell'annotazione matris ignotae apposta sui registri anagrafici nei riguardi di neonati abbandonati: la nota aggiunta era anche frequentemente abbreviata in m. ignotae il che, letto in un'unica parola, portò ad indicare un certo tipo di donna disonorevole; secondo l'opinione accademica più recente, però, questa altro non è che una leggenda metropolitana."

 

[4] "Malizie perverse - Il cinema erotico italiano" (Granata press), pag. 44-45.

 

[5] "Dizionario Stracult della commedia sexy" (Edizioni Bloodbuster), pag. 310-311.

 

[6] "Le dive nude (4) - Edwige Fenech e Gloria Guida" (Edizioni Profondo rosso), pag. 31-32-34.

 

[7] Dal sito "Italia Taglia".

 

Gloria Guida

La novizia (1975): Gloria Guida

 

"Gli stessi preti e suore sono creature dotate di grande autorevolezza e di una sensualità imperscrutabile. In quanto vicini di casa in carne e ossa e intermediari con l'aldilà, esercitano un'influenza notevole sulla nostra esistenza quotidiana. Terreni e ascetici al tempo stesso, sono i guardiani di un mondo oscuro e beatifico che io temo e desidero, un mondo nel quale tutto ciò che possediamo è a rischio, un mondo pieno delle misteriose gioie della resurrezione, dell'eternità e dei fuochi inestinguibili della perdizione, di una tortura eccitante e vagamente sensuale, di immacolate concezioni e miracoli."

(Bruce Springsteen, Born to Run)

 

La novizia (Giuliano Biagetti, 1975) - Clip

 

F.P. 20/11/2022 - Versione visionata in lingua italiana - DVD Cult Media (durata: 94'52")

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