Regia di Sergei Dvortsevoy vedi scheda film
VOTO : 7.
“Tulpan” è un film sorprendente, tanto distante dalla (nostra) realtà, e diretto in maniera personale ed originale, da riuscire a conquistare l’attenzione dello spettatore, mostrando cose semplici, ma altrettanto riuscite.
Asa è un giovane di ritorno nella steppa kazaka, dopo aver prestato servizio in marina, con l’intenzione di prendere moglie e diventare pastore (la prima è condizione necessaria per ottenere le prime pecore).
Ma Tulpan, la ragazza prescelta (che non viene mai mostrata in volto), non ne vuole sapere di prendere Asa come marito per colpa delle sue orecchie a sventola, però il ragazzo persevera nel suo “corteggiamento” con una volontà ferrea, d’altronde lui ha capito davvero tutto quello che vuole dalla vita.
Tra un paesaggio arido e maestoso (la natura incontaminata), inclinazioni climatiche comprese, ed una storia tanto semplice quanto emblematica nel rappresentare la forza d’animo che un uomo può (dovrebbe) avere, si snoda questo piccolo grande film che parte leggero e spensierato per poi concentrarsi sulla quotidianità della famiglia protagonista.
Sicuramente è affascinante, talmente lontano dalle nostre abitudini sia per lo stile, assolutamente apprezzabili tante scelte registiche (vedi per esempio l’utilizzo del fuori campo e della soggettiva in prima persona, scelte mai fini a se stessa tra l’altro), sia per il mondo che ci presenta (fauna compresa), che pare quasi sospeso in un’altra dimensione rispetto alla nostra.
In più, oltre alla scene più ordinarie, che benevolmente costituiscono l’ossatura semplice e felice del film, ci sono alche diversi momenti che non si dimenticano e tra questi il parto della capra, con un agnello che nasce finalmente sano, che avviene nel momento più tumultuoso della vita di Asa (svolta per il personaggio che torna a credere in ciò che gli pareva ormai perso per strada), regala una decina di minuti ricchi di (rare) sensazioni positive.
Film dunque prezioso che riesce, col passare dei minuti, nell’impresa di evocare stilemi lontani (senza dimenticare gli incroci con la “modernità”, vedasi l’amico dai denti d’oro di Asa che regala anche un tocco umoristico) e che ci fa risentire nuovamente vicini alla terra da sempre fonte di vita, ed a volte di dolore (con le difficoltà che la natura crea all’uomo), che a sua volta deve essere apprezzata anche per le piccole cose che ci può regalare.
Molto interessante anche solo per (ri)aprire gli occhi ed acquisire nuove prospettive (di vita o anche “solo” cinematografiche).
VOTO : 7. Ha talento e questo si vede dalle scelte tecniche che utilizza, ma anche il resto del lavoro è sincero e genuino come poche volte capita di vedere.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta