Regia di Andreas Dresen vedi scheda film
Il giovane regista Andreas Dresen affronta il tema dell'amore fisico tra persone anziane con un linguaggio cinematografico estremamente realistico ed essenziale e con una bellissima fotografia rarefatta e crepuscolare. La pellicola è per questo sicuramente coraggiosa. La rappresentazione della vita sessuale dell'uomo e della donna in età matura, nella cosiddetta “terza età”, raramente è stata affrontata a livello dell’arte visiva in modo così esplicito.
L’opera di Dresen è priva dei consolidati e fastidiosi tabù che la nostra società impone nei confronti di questo argomento. Dalla pubblicità alla fotografia, dal cinema alla televisione viene sempre più mostrata una realtà infarcita di sesso, erotismo, provocazione. Eppure si rappresentano gli anziani come esseri puri, casti, indifferenti all'amore fisico, e così li si vuole. E' questa la menzogna che Dresden in qualche modo sfida, demolendo ogni ipocrisia, con una rappresentazione molto diretta e disarmante, talvolta impietosa, dell'amore fisico tra i protagonisti,
Non per questo Settimo Cielo rinuncia alla tenerezza, alla delicatezza di cui ogni passione in qualche modo si nutre e offre tra l'altro un epilogo che potrebbe essere quello di una qualsiasi storia d'amore, di qualsiasi età.
Ciò che a mio avviso manca è il pathos, la densità emotiva nei dialoghi, che spesso restano troppo freddi, e quella “partecipazione del cuore” che fa sì che un film esca dallo schermo e ti entri nell'anima, oltre che nella coscenza.
Questo ovviamente non toglie che il film sia molto interessante e meriti una visione.
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