Una donna guida distrattamente sull'autostrada e colpisce qualcosa, ma non si ferma a guardare. Dal giorno dopo comincia comportarsi in modo strano e sembra non riconoscere più le relazioni che la legano alle persone e alle cose. Una notte confessa al marito di credere di aver ucciso qualcuno nell'incidente. I due tornano su quel tratto dell'autostrada e trovano solo la carcassa di un cane morto. Anche la polizia, interrogata, conferma che non si hanno notizie di incidenti. Tutto sembra sistemato fino a che una viene fatta una nuova, inquietante scoperta.
Non un capolavoro solo perché luoghi, tematiche e sguardo sociale riverberano i precedenti film della trilogia di Salta senza significativi scarti di direzione, ma come filma Martel! Stile, sottigliezze formali, maestria nello schizzare l'insieme, l'innovativo uso dei fuori campo: Wow! Inimitabile. All'estero lo sanno da un pezzo (2001), da noi...
La visione opaca di una mistificazione del reale,di un insabbiamento che non lascia nulla al caso sono le cifre di una cultura del dominio che ha ripreso il controllo di una situazione che ha subito un lieve sbandamento,come il vezzo dei capelli tinti di una bella signora di mezza età che ritorna con rassegnata accettazione al suo colore naturale.
Una signora alla guida in una strada di campagna investe qualcuno o qualcosa ma non si ferma e riparte subito. Nei giorni seguenti si pente e cerca di scoprire cosa era. Insomma non proprio imperdibile.
…alla fine della proiezione ho pensato di essermi addormentata senza accorgermene e di aver perso qualche snodo fondamentale della storia…invece la mia sensazione era comune a tutti coloro presenti in sala…Senza testa, ma anche senza coda!!!
Distratta dal cellulare Veronica investe qualcuno, di certo un cane abbandonato ai bordi della strada. Comincia per lei un periodo di straniamento e alienazione dalla realtà che la porterà a confessare l'accaduto ai familiari; ma gli uomini di famiglia si prodigheranno in una dissimulata opera di normalizzazione che non lasci alcuna apparente traccia di sé.
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Distratta dal cellulare Veronica investe qualcuno, di certo un cane abbandonato ai bordi della strada. Comincia per lei un periodo di straniamento e alienazione dalla realtà che la porterà a confessare l'accaduto ai familiari; ma gli uomini di famiglia si prodigheranno in una dissimulata opera di normalizzazione che non lasci alcuna apparente traccia di sé.
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Non è assolutamente farina del mio sacco.....bensì degli autori Alberto Brumana, Carlo Prevosti, Sara Segrati e Marco Valsecchi, che nel 2010 pubblicarono un libro intitolato appunto "D!spersi - Guida ai…
Terzo film della regista argentina Lucretia Martel, nota per l’esordio meritatamente celebrato de “La Cienaga”(2001), bissato qualche anno dopo con l’ancor piu’ interessante "La nina santa" (2004 - Cannes 2004 - in concorso) . Con "La mujer sin cabeza” (Cannes 2008 - in concorso) la Martel si spinge oltre i confini di un cinema che documenta l’ordinarieta’ della vita…
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Commenti (4) vedi tutti
Non un capolavoro solo perché luoghi, tematiche e sguardo sociale riverberano i precedenti film della trilogia di Salta senza significativi scarti di direzione, ma come filma Martel! Stile, sottigliezze formali, maestria nello schizzare l'insieme, l'innovativo uso dei fuori campo: Wow! Inimitabile. All'estero lo sanno da un pezzo (2001), da noi...
commento di Inside manLa visione opaca di una mistificazione del reale,di un insabbiamento che non lascia nulla al caso sono le cifre di una cultura del dominio che ha ripreso il controllo di una situazione che ha subito un lieve sbandamento,come il vezzo dei capelli tinti di una bella signora di mezza età che ritorna con rassegnata accettazione al suo colore naturale.
leggi la recensione completa di maurizio73Una signora alla guida in una strada di campagna investe qualcuno o qualcosa ma non si ferma e riparte subito. Nei giorni seguenti si pente e cerca di scoprire cosa era. Insomma non proprio imperdibile.
commento di tricker…alla fine della proiezione ho pensato di essermi addormentata senza accorgermene e di aver perso qualche snodo fondamentale della storia…invece la mia sensazione era comune a tutti coloro presenti in sala…Senza testa, ma anche senza coda!!!
commento di buckets of rain