Regia di Charlie Kaufman vedi scheda film
Ci sono opere maestose e universali, talmente pregne di strati di moltitudini di varietá emozionali che come un buco nero "sfondano" la linearitá del tempo e dello spazio, dove tutto si riduce all'inesorabilitá della morte e del nulla, ad una percezione naturale del freddo e inquietante vuoto dell'universo. Nonostante la forte presenza ricorrente dell'amore e dell'attrazione tra individui sia protagonista nel film, è comunque frequentemente tutto effimero e illusorio. Così come anche la spasmodica ricerca della perfezione artistica a supporto delle dinamiche affettive distorte, sono necessarie certo, ma volte entrambe solo a riempire un desolante e triste vuoto quotidiano e che il corpo affaticato, paventa gradualmente fragilià e paranoie fino a trasformarsi in malattia.
È la trascendenza dell'inevitabile traguardo finale a cui tutti siamo destinati , nessuno escluso... e cioè alla morte! Synecdoche é un film così e malgrado ti lascia il solco di una struggente malinconia, offre in cambio una formidabile consapevolezza!
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