Regia di Ari Folman vedi scheda film
Sono uscito dalla sala estasiato e consapevole di aver visto non un semplice film ma un'Opera d'Arte, alla quale mi sento di tributare tutto il mio entusiasmo, e per un duplice motivo. Prima di tutto si tratta di un magnifico film d'animazione, la cui tecnica non è poi così tanto "minore" o "povera" come qualcuno va dicendo in giro (e lo va dicendo, sia chiaro, senza intenti spregiativi), vista l'efficacia del risultato a livello di suggestione visiva. E poi c'è il messaggio pacifista che l'opera implica e che è di una potenza deflagrante assoluta. Semplicemente: forse il più bel film contro la guerra mai realizzato, capace in questo senso di dare dei punti anche a "Full metal jacket" o ad "Apocalypse now". Quando mi trovo a scrivere di un sofisticato prodotto Pixar, di solito parlo di Arte Alta e di Poesia. Ebbene, fermo restando che abbiamo a che fare con una produzione supportata da budget infinitamente minori, mi sento di dovermi esprimere ricorrendo ai medesimi termini, dato che nel nostro caso si tratta davvero di pura Poesia e di Arte elevatissima. Mi rendo conto che sto dando vita ad un panegirico delirante, ma è incontenibile la mia soddisfazione di amante del Cinema dopo aver visionato qualcosa di così Alto e così Intenso. Nello specifico, abbiamo di fronte un documentario d'animazione sul massacro di Sabra e Chatila, firmato dal regista israeliano Ari Foldman che si è valso in particolare per le animazioni della direzione artistica di David Polonski. Vedere questo film significa intraprendere un viaggio, fare una full immersion, staccandosi per un'ora e mezza dal nostro quotidiano per affrontare un'avventura che pretende tutta la nostra attenzione e la nostra adesione intellettuale. Va da sè, poi, che questo è uno di quei film che andrebbero proiettati in tutte le scuole d'Italia affinchè i ragazzi sappiano in che mondo vivono e quale mondo possibile hanno il diritto e il dovere di pretendere. Al termine della proiezione, sono rimasto ammutolito per una decina di minuti, poi si è fatto largo in me il desiderio ("virtuale", d'accordo) di conoscere personalmente Ari Foldman per poterlo abbracciare e ringraziare calorosamente. Come potete constatare, non riesco ad entrare nel dettaglio della narrazione: non credo che ce la farò a trovare le parole e la chiave adatta per raccontare le immagini che ho visto. Credo proprio che per stavolta "passerò", limitandomi ad invitare tutti coloro che possono farlo, a non perdersi assolutamente un film così prezioso, unico ed irripetibile. E un plauso va anche alla valorosa Lucky Red dell'ottimo Andrea Occhipinti, che si conferma ancora una volta Società distributrice in prima linea quando si tratta di conciliare la qualità e l'efficienza professionale. In tutto questo, un solo limite ed un solo rammarico: il film sta uscendo in un numero modesto di copie, e non molti lo vedranno: l'unica speranza è che (qualche volta è accaduto) se l'accoglienza dovesse rivelarsi massiccia potrebbero anche essere mandate nelle sale ulteriori copie della pellicola. Un film CLAMOROSO. Un grido sommesso ma assordante contro la stupidità dei Signori della Guerra di ogni epoca e latitudine. E SENZA LA BENCHE' MINIMA TRACCIA DI RETORICA. Volendo, potrei abbandonarmi a qualche esercizio di stile, raccontando per esempio di quel soldato che sotto una pioggia di proiettili ed impugnando una mitragliatrice, all'improvviso si mette a ballare evocando forse anche qualcosa di vagamente "felliniano"...oppure potrei raccontare dell'immagine onirica ricorrente di quei soldati che emergono dalle acque del mare...o ancora di quel branco di 26 cani ringhianti....Ma no, meglio che mi fermi qua...Non sono proprio all'altezza di raccontare un Capolavoro.
Voto: 10
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