Regia di Jon Avnet vedi scheda film
La solita storia: poliziotti corrotti, spacciatori neri, un serial killer che lascia poesie vicino ai cadaveri, due detective prossimi alla pensione che indagano su un caso difficile. Tutto uguale a sempre, solo che qui la messa in scena è frettolosa, la regia ridondante e i dialoghi nello stesso momento artificiosi e vuoti. La realtà è che il film di Jon Avnet non è al servizio della storia, e tanto meno dei personaggi che mette in scena: l’unica cosa che fa è lucidare il divismo di due vecchie star che usano una storia di poliziotti per mostrare di essere ancora capaci, alle soglie dei settant’anni, di fare sesso, scolpirsi gli addominali in palestra e centrare il bersaglio con la pistola. Un esercizio di narcisismo senile patetico e sfiancante, dove l’esibizione di una residua virilità - proprio perché in scena ci sono due anziani - ha qualcosa di parossistico e inquietante. E mentre la macchina da presa compone ossequiosi primi piani per dare modo a Pacino e De Niro di esibirsi nei loro monologhi (sembra di vederli vacillare sul trono di Re Lear, la corona un po’ sbilenca sulla testa) ci troviamo a pensare a Heat. La sfida, chiudiamo gli occhi e ricordiamo gli attori che erano.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta