Regia di Arnaud Desplechin vedi scheda film
Diamo atto a Desplechin di avere personalità, grinta, coraggio. Un film generoso, eccessivo, estremo. Un affresco (più che ritratto) di famiglia in un interno, che francesizza senza controllo le impietose analisi bergmaniane. Stile libero, stravagante, che recupera addirittura espedienti del cinema muto e mescola in modo del tutto asimmetrico monologhi, avvolgenti carrellate, improvvisi sbalzi di tono e di contesto. Tutto all'insegna di uno spudorato amore per i personaggi, anche quelli più spregevoli. Un plauso a tutti gli interpreti, ma un'ammonizione a Desplechin: qualche sana sforbiciata avrebbe reso meno prolisso lo scandaglio psico-patologico e più a fuoco il disegno dei personaggi, a mio parere.
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