Regia di Arnaud Desplechin vedi scheda film
Parenti serpenti alla francese sono i protagonisti di questo racconto natalizio, che molto poco possiede delle classiche bonarietà del periodo.
Il Natale è l’occasione per riunire la famiglia, ma questa volta, oltre alla notizia di una grave malattia della capofamiglia (una Catherine Deneuve statuaria), c’è il ritorno del figlio reietto (Mathieu Amalric lo tratteggia più che bene) ed a seguire altre rivelazioni che scombussoleranno i fragili equilibri.
Sicuramente un prodotto ben fatto, confezionato con una mano felice, che vede tanti dialoghi ben sviluppati ed anche una regia che, pur chiusa sempre nello stesso ambiente, sa gestire i personaggi e le situazioni, insomma una classica elegante regia alla francese.
Alcuni momenti sono decisamente ben fatti, anche se 150 minuti mi sono parsi decisamente troppi, quasi fossero dimostrazione eccessiva della bravura del regista.
Confezione molto elegante, storia interessante, ma un po’ troppo tirata per le lunghe.
Nel complesso un buon esemplare di cinema francese elegante e ben fatto, ma comunque destinato ad un pubblico che cerca qualcosa di diverso dal solito o che ama in maniera particolare i vezzi propri di questa tipologia di prodotto.
Per gli altri potrebbe essere solo uno stantio esercizio di stile.
Personalmente mi iscrivo alla prima categoria, la visione mi ha lasciato appagato seppur non entusiasta come mi sarei aspettato.
Elegante ed indubbiamente capace col limite di essere un pò troppo prolisso, ma il quadretto familiare è sostanzialmente riuscito.
Statuaria, il tempo passa, il talento rimane intatto.
Prova decisamente interessante, per il ruolo più ingombrante e significativo.
Prova nel complesso positiva.
Soddisfacente.
Presenza gradevole.
Bravo.
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