Regia di Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne vedi scheda film
Difficile che i fratelli Dardenne sbaglino un colpo, ed anche "Il matrimonio di Lorna" ne è la dimostrazione più palese, grazie anche all'ottima interpretazione della protagonista, una maschera di ghiaccio e freddezza in puro stile est-europeo che però progressivamente viene scalfita da un tarlo emotivo e sentimentale che ne farà crollare tutta la sua rigidità come in un fragile castello di carta. Sorprende come il tutto sia accompagnato da una quasi totale mancanza di sottofondo musicale, quasi a voler rimarcare la semplicità di una storia dove tutto sembra già scritto ma che in realtà viene stravolto dall'elemento più imponderabile, la fragilità umana, che neanche mazzette da 500 euro riescono a puntellare. Anche ciò che inizialmente può sembrare banale cronaca di una morte annunciata, si rivela la vera architrave del film con un rovesciamento di ruoli vittima/carnefice che lascerà solo una sconfinata solitudine in tutti i protagonisti, ognuno diretto verso una strada di alienante freddezza emotiva come si conviene quando in gioco, più dei sentimenti, sono gli interessi economici e criminali.
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