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Il matrimonio di Lorna

Regia di Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne vedi scheda film

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La recensione su Il matrimonio di Lorna

di FilmTv Rivista
8 stelle

Il cinema dei fratelli Dardenne è tra i più affidabili al mondo, sia per continuità stilistica sia per l’indefessa lucidità del loro sguardo. Con Il matrimonio di Lorna, i due registi belgi affrontano una piccola rivoluzione, passando dalla leggerezza del digitale al più ingombrante 35 mm., e abbandonano di conseguenza i frenetici pedinamenti di Rosetta e del Figlio: la macchina da presa si fa più distante, ma solo un poco, e non cede ad alcun estetismo. I due fratelli mantengono invece inalterata la vitalità dei propri personaggi che, a differenza di quelli di tanto altro cinema d’autore, non si abbandonano a tristi contemplazioni del proprio destino ma, pur imprigionati in situazioni senza via d’uscita, si dibattono fino allo stremo delle forze. Lorna, che lavora in una lavanderia e ha avuto la cittadinanza belga con un matrimonio fasullo, deve e vuole ripagare i malviventi albanesi che le hanno dato accesso al ricco Occidente, così ha accettato di partecipare a un nuovo “matrimonio bianco” prima di sistemarsi con il suo ragazzo. Perché lei si possa sposare e offrire quindi la cittadinanza a un immigrato russo, il primo marito di Lorna, Claudy, deve sparire. Per gli albanesi non sarebbe un problema, essendo Claudy un tossico facilmente liquidabile, ma Lorna, che ha vissuto con lui e ha cercato di liberarlo dalla sua dipendenza, realizza di non poter stare a guardare mentre l’uomo viene eliminato. Appoggiandosi alle interpretazioni di straordinaria aderenza di Arta Dobroshi e del sempre più bravo Jérémie Renier, i Dardenne disegnano un nuovo straziante conflitto morale e non mancano di trovare una forte tensione anche narrativa: come Bruno fuggiva inseguito ne L’enfant, così Lorna si ribella alla sorte con ingegno, spirito di sacrificio e tenacia. Più scritto dei precedenti lavori dei due registi (e infatti premiato per la miglior sceneggiatura a Cannes), Il matrimonio di Lorna trova un miracoloso equilibrio tra sapienza narrativa e moralità bressoniana dello sguardo.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 38 del 2008

Autore: Andrea Fornasiero

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