Regia di Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne vedi scheda film
I Dardenne si confermano, con questa opera, una delle più belle realtà del cinema europeo contemporaneo, aggiungendo di film in film sempre qualche contributo inaspettato ad una matrice di base di alto valore etico.
Il lavoro è stato infatti giustamente premiato al Festival di Cannes 2008 per la migliore sceneggiatura, particolare non dico trascurato, ma spesso non considerato fondamentale nel loro cinema precedente.
Lorna è la protagonista assoluta, vera freccia all'arco del prodotto, una donna forte, maltrattata dalla vita, ma tenace e per nulla disposta a cedere di fronte alle difficoltà copiose che si susseguono, tratteggiata benissimo in fase di scrittura e valorizzata appieno dalla brava attrice che le da il corpo.
La vicenda è una discesa negli inferi dei raggiri, dove gli approfittatori sono costantemente presenti e lei cerca in tutti i modi di tutelare i suoi valori che mutano nel corso della storia; prima fa di tutto per salvare il marito "occasionale" e tossico (stupenda la scena d'amore, quando Lorna cerca in tutti i modi di tenerlo lontano dall'eroina), poi il futuro con il suo vero amore (la ricerca di un bar da gestire insieme e dei soldi che servono per partire), infine per il bambino che porta nel grembo, per il quale lotta e sogna nella parte conclusiva della pellicola (tenero sentirla bisbigliare verso la sua pancia).
Nel complesso direi proprio un bel film, probabilmente il più completo dei Dardenne, con tanto da dire e da rappresentare, per una visione che conquista dal primo all'ultimo fotogrammo per compattezza e profondità.
Ad un passo dal capolavoro.
Il matrimonio di Lorna (2008): Arta Dobroshi
Buona rappresentazione ed anche contenuti sopra la (loro) media.
Notevoli.
Buona rappresentazione ed anche contenuti sopra la (loro) media.
Notevoli.
Prova interessante, imprime al suo personaggio tenacia, coraggioe volontà.
Interpretazione di buon livello.
Sicuro ed abbastanza convincente.
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