Regia di Jean-Pierre Dardenne, Luc Dardenne vedi scheda film
I fratelli belgi continuano a stupire con il loro cinema essenziale e dolente. Sorprendono per come riescono sempre a trovare volti nuovi e intensi, perfetti per le loro storie di frontiera metropolitana. Questo film è forse la vetta della loro filmografia? Chissà, credo siano capaci di sorprenderci ancora per molto tempo. Arta Dobroshi è eccellente nel tratteggiare un personaggio eticamente non corrotto, come se vagasse in un racconto di Cormac McCarthy. Ancora una volta il film si conclude con una sequenza memorabile. Già ne "L' enfant" il film si chiudeva in maniera indimenticabile. L' abilità nel lasciare abbagliato lo spettatore nel bagliore ultimo di una luce di speranza. Grande cinema.
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