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Adoration

Regia di Atom Egoyan vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Adoration

di alan smithee
5 stelle

Film misconosciuto del regista canadese Atom Egoyan, datato 2008 e molto intrigante, almeno sulla carta.

Si racconta di un giovane studente sedicenne di nome Simon, orfano di entrambi i genitori e per questo affidato allo zio, di nome Tom, fratello della madre, celebre e bellissima violoncellista che, mentre era incinta di un suo fratello mai nato, intraprese un viaggio aereo verso Israele con dell'esplosivo a bordo, come esca inconsapevole e vittima sacrificale di un piano diabolico architettato dal padre terrorista.

Questa è la storia agghiacciante che Simon si lascia portare dietro ed esternare ad amici e conoscenti: uno shock per chiunque la senta, e il desiderio di confutare tali informazioni con il tranquillo zio del ragazzo, che guida un camion a rimorchio per l'assistenza alle auto in panne.

In particolare la terribile vicenda incuriosisce l'insegnante di francese del ragazzo, che cerca di sapere la verità entrando nei dettagli e mettendosi in contatto con il già citato unico parente del ragazzo.

Verità o menzogna? Mitomania o desiderio di far venire a galla una storia torbida e terribile che invece gli altri desiderano dimenticare e seppellire?

Il cinema di Egoyan è sempre o quasi incentrato sulla morte improvvisa o sulla sparizione senza motivo né avvisaglia, che provoca un dolore di pari effetto rispetto al caso di morte accertata.

Il film tuttavia soffre di troppa retorica e di una certa assurdità di fondo che sconfina nella melensaggine un po' forzata e pesante, circostanza che rende statico, anziché realistico, tutto l'andamento e lo svolgimento dell'opera, a tratti manierata e davvero poco plausibile, così seriamente e cupamente aggrappata alla sua tesi e senza un briciolo di ironia a stemperare situazioni o dialoghi francamente - spiace ammetterlo nei confronti di un autore che spesso difendo a spada tratta - un po' imbarazzanti.

Tra il cast, oltre al bravo e sensibile protagonista, sconosciuto o quasi, che risponde al nome di Devon Bostick, citerei un habitué di Egoyan come Scott Speedman, nel ruolo dello zio tenace ma comprensibilmente sconvolto dalle rivelazioni del nipote, e la presenza costante di Arsinée Khanjian, consorte del regista, qui impegnata in un ruolo più fondamentale e meno di contorno del solito.

 

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