Regia di Paul Anderson vedi scheda film
L’economia Usa è morta. I poveri sono legioni. Il sistema penitenziario è dei privati che lo gestiscono come riserva di manodopera a costo zero. E la polizia mena gli operai che non ci stanno a vedersi decurtato il salario. Un metalmeccanico ex pilota (Jason Statham) viene accusato dell’omicidio della moglie in un complotto ordito dalla direttrice del carcere di Terminal Island (Joan Allen) per sostituire Frankenstein, l’idolo della Death Race, la corsa della morte, che si disputa sul tracciato della superprigione. Il problema è che Frankenstein è morto sulla pista ma per tenere vivi gli indici d’ascolto è necessario che torni in gara. Remake solo nominale del classico Anno 2000 la corsa della morte prodotto da Roger Corman e diretto da Paul Bartel, il film di Paul W. S. Anderson è una sorta di Interceptor dietro le sbarre. Se nel film cormaniano vinceva chi investiva più passanti innocenti, qui basta sopravvivere. Primo film automobilistico del dopo Speed Racer, recupera la fisicità delle lamiere che si schiantano tentando di conservare l’appeal politico dell’originale. Tra B movie post-apocalittico e videogame, Death Race è il primo film di Anderson che assomiglia a del cinema (per quanto elementare).
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