Regia di Paul Anderson vedi scheda film
Signori e Signore ecco la serie B. Anzi l'apoteosi della serie B: personaggi, dialoghi e situazioni di questo film sono tagliati con l'accetta, con colpi grossolani che fanno volare schegge dappertutto, e se non state attenti vi pizzicano la pelle o vi si infilano sotto le unghie. Nessun messaggio da interpretare, nessuna immagine evocativa, come direbbe un critico serio: "nessun sottotesto". Solo azione, calci, pugni, lamiere e sangue. E personaggi il cui spessore psicologico è pari a quello di un televisore ultrapiatto ultima generazione: la direttrice del carcere è algida (anzi sembrerebbe proprio frigida) e stronza senza rimedio, Coach il capo meccanico un saggio sempre con la soluzione pronta etc.
Eppure Death Race riesce nel suo intento e cioé divertire. Ci manca solo l'introduzione con il regista che dice: "accomodatevi, prendete i pop corn e spegnete i cellulari perché comincia la storia". La scena esemplare, ed esemplificativa, di questo film è quella in cui, dal carcere femminile, arrivano le detenute che nella corsa mortale saranno impiegate come navigatori: si aprono le porte e da un pullman sgangherato e polveroso (come tutta la scenografia) escono una serie di strafiche da urlo. Quello in cui sono rinchiuse non è un carcere ma la casa di soggiorno delle modelle di Victoria's Secret.
Non promette nulla se non un bel pò di divertimento fracassone ("sano casino" per dirla più prosaicamente) e quello lo garantisce fino in fondo. Le scene della corsa, la death race del titolo, sono avvincenti, roboanti e spettacolari, persino un pò surreali nel momento in cui propongono modalità derivate direttamente dai videogiochi. Quindi sufficienza piena.
In un futuro molto prossimo, Jensen, operaio ed ex campione di speedway, viene accusato ingiustamente dell'omicidio della moglie e sbattuto in un carcere di massima sicurezza in cui viene organizzata una corsa fra auto corazzate che gode di un grande successo televisivo. A Jensen viene offerta la possibilità di prendere il posto di Frankenstein, il quattro volte campione morto dopo l'ultima gara (ma la cui fine è tenuta nascosta per mantenere alto l'interesse del pubblico), in cambio della libertà.
Le cose si complicano, Jensen realizza di non essere finito in quel posto per caso e......comincia la corsa
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