Regia di Isabel Coixet vedi scheda film
Non sono daccordo con la critica imperante che ha praticamente banalizzato tutta l'operazione, partendo dal sostegno internazionale, da parte della stampa spagnola, della Cruz, argomento assolutamente sciocco e pretestuoso.
Senz'altro questo è il primo film di produzione americana a dare una possibilità vera a questa attrice, che ha saputo ricambiare.
Non ho letto il romanzo di Roth, anche se ne ho letti diversi, rimango anche io del parere che i titoli, sia italiano che inglese, sono superficiali, mentre quello del romanzo è bellissimo: L'Animale Morente.
La sceneggiatura di Nicholas Meyer non è il massimo, ma la regista ha saputo cogliere bene, attraverso l'interpretazione dei due protagonisti, i punti forti della storia.
Diciamo pure che il film è molto sorretto dai due interpreti principali che arricchiscono i loro personaggi con sfumature che ci fanno palpare la storia dal di dentro.
Il vero leit motiv del film è il corpo, prima sfavillante e paragonato ad un'opera d'arte e poi destabilizzato dalla malattia
Eppure la trama, banalizzata e raccontata, dimostrerebbe solo una versione rinnovata e attualizzata di Love Story. non lo è perchè le tematiche sono ben messe in evidenza con vera delicatezza.
La regista ha dimostrato benissimo che la concentrazione della storia non l'ha ristetta in una sola direzione, ma ben vengono gli allargamenti con i personaggi dell'amico e del figlio che assecondano e spiegano il pesnsiero del protagonista.
Un incontro difficile per due persone di età diverse
Il ruolo dell'amico, uno sguardo che affascina sempre
L'amante che vorrebbe vivere di solo sesso, bravsisima e glaciale fino al finale...
Ruolo piccolo, ma non marginale del figlio, bravo ed importante nel contesto della storia
Finalemnte un film americano che ha messo a frutto le sue doti di attrice
Eccelente e coraggioso, come sempre e più di sempre
Be' il cinema americano è spesso un trabocchetto per i nostri europei, ma lei si è difesa benissimo
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