Regia di Mark Pellington vedi scheda film
Strana sensazione quella che subito emerge ritrovando il regista Mark Pellington (suo l’avvincente “Arlington road”) alle prese con una storia come questa, che poco, se non nulla, aggiunge ad un genere ricco di tranelli ad hoc e che risulta molto difficile da gestire in modo appropriato.
Così direi che il film, pur giovandosi di un andamento anomalo e dei classici dubbi del caso (sarà o meno un vero miracolo e poi i miracoli esistono davvero?), è poco riuscito, in certe fasi troppo scontato, in altre poco determinato (in altre anche piacevole, per carità).
Henry Poole (Luke Wilson) si trasferisce in una casa nel quartiere dove visse da piccolo per trascorrere l’ultimo periodo della sua vita, ormai incrinata da una malattia incurabile.
Ma qui accade l’imponderabile, una vicina (Adriana Barraza) crede di vedere le sembianze di Gesù Cristo in un macchia sul suo muro, e da qui partono una serie di “pellegrinaggi” dei vicini, ma soprattutto le persone che la toccano risolvono i loro problemi.
Soprattutto la figlia della vicina (Radha Mitchell), divenuta muta dopo un trauma, riacquista l’uso della parola ed i dubbi in Henry cominciano a serpeggiare.
Andata ormai scritta verso l’aldilà ed improvvisa possibilità di tornare ad una vita al quadrato (quella di prima con in più persone da amare) sono le caratteristiche sulla quale poggia questa storia insieme a tutti i classici dubbi su cosa sia dovuto a chi e su cosa ci sia al di sopra di noi.
Sotto questo aspetto abbiamo situazioni efficaci (la bimba, già figurativa di suo con quel volto, che torna muta) ed altre un po’ più forzate, ma è un po’ tutto il film a procedere tra sali e scendi con spiegazioni a volte controproducenti, con momenti molto forti (l’abbraccio della madre alla bimba che le parla dopo tanto tempo) ed altri alquanto aleatori.
Comunque un miracolo è senza dubbio tale, ovvero capitare per sbaglio a vivere a fianco di una single come Radha Mitchell, già donna vera e bellissima che qui sa anche guardare oltre gli ostacoli imposti dalla vita.
Insomma alla fine mi è sembrato un film poco ispirato, non propriamente brutto, ma incapace di cavare fuori dal mistero qualcosa di nuovo che valga la pena di raccontare o qualcosa di già conosciuto, ma realizzato come si deve.
Evanescente.
VOTO : 5,5/10.
Poco concreto, spesso gira a vuoto, per quanto di tanto in tanto riesca a far emergere il talento che comunque possiede.
Strano, almeno per il sottoscritto, vederlo in un ruolo come questo.
Tutto sommato riesce ad essere piuttosto straniante e non sfigura affatto, anche se un attore più scafato avrebbe potuto dare un contributo maggiore.
Come scritto sopra, avere una vicina così è il vero miracolo.
Gran donna ed attrice troppo spesso sottostimata.
Valida.
Tratteggia discretamente il suo personaggio della vicina credente un bel pò invadente.
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