Regia di Wim Wenders vedi scheda film
Un film che approda in una Palermo irriconoscibile, buia e minacciosa. La lotta tra vita e morte, visibile e invisibile è cio' che interessa veramente a Wenders. Immagini molto belle anche se digitali (Antonioni, cui il film è dedicato è lontanissimo!) e una tensione metafisica non riescono a salvare il film che lascia perplessi più che altro per i molti elementi tra loro poco amalgamati.
Campino (aitante rockstar tedesca nella realtà) veste i panni di un fotografo professionista che si sta "buttando via" tra reportage di moda e notti sregolate. L'uomo soffre di insonnia e a tratti di allucinazioni. Convinto che un cambio di location potrà migliorare un servizio di moda, si reca a Palermo dove però avverte presenze minacciose, come se un killer lo stesse braccando...
Bello il cameo di Lou Reed che rivolge a Finn le parole di Some kinda lovin'
Direi che la tensione tra la fisicità sensuale di Campino e la profondità dello sguardo azzurro di Giovanna Mezzogiorno sono la miglior trovata del film
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