Regia di Wim Wenders vedi scheda film
A Wenders succede anche questo e lo ha dimostrato in diversi film, l’idea mentale prevarica quella filmica, ed anche se nessuno nega che il regista è un grande del cinema gli capita che la mente effettui voli pindarici che vanno oltre il valore cinematografico e se ne allontanano in maniera debordante. Qui alla fine l’idea non era neanche tanto originale, e la dedica ad Antonioni(,ma anche ad Bergman, morti nello stesso giorno) che conosceva benissimo , non è del tutto estranea, avendo come personaggio principale un fotografo in crisi esistenziale. Ma tutto questo discorso riesce solo ad essere artificioso, intellettualmente criptico e simbolico, ma fondamentalmente scoperto.
Attori che partecipano tutti in maniera curiosa e affidata, ma a parte qualche simbolo, tutti sono intrigati nel progetto sbagliato.
Tutto molto visto 20/30 anni fa’, ed oggi rifatto come la scoperta dell’acqua calda.
Un fotografo in crisi cerca l'ispirazione a Palermo
Senz'altro adatto ad una sfilata di biancheria intima firmata o alla reclame di un profumo, ma non ad un film
Anche lei simbolo musicale evidente
be' è un silbolo e come tale viene rappresentato
Incittissima, in un personaggio poco significativo
Ce la mette tutta, anche se non sa come fare a rendere il suo ruolo credibile
Personaggio scontatissimo della morte
Dopo qualche film più che ottimo, è ritornato ai suoi pensieri da flop
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