Finn è un fotografo tedesco di fama mondiale che conduce una vita frenetica. A un certo punto però, quando la complessità della sua esistenza gli sta sfuggendo di mano, decide di dare un taglio con tutto e si reca a Palermo. Nella città siciliana gli accadono strane cose e si trova inseguito da un uomo in cerca di vendetta. Ma nel frattempo gli si apre anche una nuova vita grazie a un incontro con una giovane restauratrice siciliana con la quale sboccia l'amore.
Note
Con un incipit che cita Cadaveri eccellenti, il Nosferatu di Herzog (la grande cripta dei Cappuccini) e Io ti salverò di Hitchcock (l’orologio liquido di Dalì), Wenders, almeno nella parte tedesca firma le sue riprese più interessanti da molti anni a questa parte. Da buon massimalista, non si nega nulla e nel suo film ci finisce pure la fotografa Letizia Battaglia. Tanto rock coi fiocchi, un’apparizione già leggendaria di Lou Reed e Dennis Hopper tristo mietitore armato di arco fanno di Palermo Shooting un film profondamente “sbagliato” che è impossibile non amare almeno un po’.
Ormai di tempo ne è passato da quando Wim Wenders snocciolava in serie un film più bello dell’altro, ma forse non gli si perdona comunque questa seconda fase, in generale deludente, della sua carriera ed in fondo “Palermo shooting”, titolo piuttosto bistrattato, sarà anche un’opera altamente imperfetta, ma possiede comunque un fascino non trascurabile… leggi tutto
I film di Wenders non sono mai facili da digerire; non ci si può attendere questo. Anche qui non si smentisce, ma non si può proprio dire che non sia riuscito. Bravo Wim, ottima prova. leggi tutto
Una cagata micidiale. Pensate che Ingmar Bergmann e Michelangelo Antonioni , dai quali Wenders ha ampiamente attinto personaggi e forse sfilacci di trama, sono morti lo stesso giorno della prima. Il bello è che W.W. senza un minimo di rimorso riporta la morte dei due maestri vantandosene come un omaggio alla sua opera. leggi tutto
Lo stile di Wenders, sempre rischioso alla visione cinefila ma spesso amabilissimo, qui si annacqua e annaspa su peripezie e intuizioni sperimentali neanche troppo arguite. Campino è il protagonista giusto e sbagliato. Hopper circoscrive nei dettagli, ma ne esce bene tanto è il bene che gli si voleva e sempre gli si vorrà. La Mezzogiorno nonostante le battute risibili…
Un quotato fotografo di alta moda in crisi creativa e personale (il cantante e attore tedesco Campino), decide senza tanto pensarci di recarsi in viaggio a Palermo, dove viene travolto dalla bellezza stravagante e indecifrabile di una città viva eppure triste e decadente e dall’incontro con una affascinante e misteriosa artista (una dolce Giovanna Mezzogiorno).
Scorci e…
Ormai di tempo ne è passato da quando Wim Wenders snocciolava in serie un film più bello dell’altro, ma forse non gli si perdona comunque questa seconda fase, in generale deludente, della sua carriera ed in fondo “Palermo shooting”, titolo piuttosto bistrattato, sarà anche un’opera altamente imperfetta, ma possiede comunque un fascino non trascurabile…
Due differenti set di respiro internazionale e un progetto basato sulla tax credit Palermo, città dai mille volti e dalle mille storie, di ville… segue
Un film che approda in una Palermo irriconoscibile, buia e minacciosa. La lotta tra vita e morte, visibile e invisibile è cio' che interessa veramente a Wenders. Immagini molto belle anche se digitali (Antonioni, cui il film è dedicato è lontanissimo!) e una tensione metafisica non riescono a salvare il film che lascia perplessi più che altro per i molti elementi tra loro poco amalgamati.
Il film può piacere o può non piacere. Assunto questo valido un po' per tutti i film, per taluni però lo è in misura maggiore. Certo non si tratta di un capolavoro, qualche passaggio a vuoto c'è, qualche leggerezza, qualche dialogo didascalico o retorico o scontato se vogliamo. La pellicola però a mio avviso gode di una grande dose di fascino. I ritmi non sono frenetici e pure non annoia,…
I film di Wenders non sono mai facili da digerire; non ci si può attendere questo. Anche qui non si smentisce, ma non si può proprio dire che non sia riuscito. Bravo Wim, ottima prova.
Che Wenders sia un grande regista è fuori discussione; che Palermo shooting sia un lavoro riuscito però non è proprio nemmeno da considerare: due ore (ma perchè non provare a contenersi?) in cui musica e dialoghi si fondono alla disperata e vana ricerca di un soffio esistenziale, di qualcosa che protegga l'artista (il fotografo, cioè per ovvia traslazione…
Non è compito facile lanciare certezze su un film simile dopo averlo visto una volta sola. Tale complessità può essere considerata una consuetudine della cinematografia di Win Wenders, sempre attento nella costruzione di personaggi complessi e impenetrabili, che spesso ostacolano il compito dello spettatore nello sfogo della sua carica empatica. Palermo Shooting…
Il film credo sia una specie si minestrone delle ossessioni wendersiane, soltanto messe insieme in maniera un po' troppo didascalica rispetto al passato, e senza nessun particolare momento di bellezza o di grande cinema. Sicuramente non si tratta di un capolavoro, ci sono alcuni momenti un po' imbarazzanti (su tutti il dialogo finale fra il protagonista e la Morte, un Dennis Hopper pelato, con…
L'arte della fotografia è la dimensione in cui la realtà perde di sostanza e si assottiglia fino a diventare una patina impalpabile; ed è una forma di espressione che sfiora appena la superficie del mondo, con la folle leggerezza e l'acrobatica agilità del sogno. È il luogo ideale per chi, avendo paura della serietà dell'esistenza e dei pesanti interrogativi che essa pone, preferisce…
Ricerca della felicità individuale, fughe da realtà invivibili, esodi di massa in presenza di circostanze drammatiche. L'uomo si mette in movimento, spesso con dolore a volte con gioia e speranza, e lascia la sua…
Come già scritto anche dalla recensione FilmTv il film è in un certo senso sbagliato e questa sensazione ci accompagna per tutta la visione. Io però non sono assolutamente d'accordo con le tante stroncature che si sono viste in quanto, pur non avendo un senso e una uniformità l'opera nel suo completo, il film è zeppo di spunti molto interessanti e di valore artistico. I richiami al cinema…
Una cagata micidiale. Pensate che Ingmar Bergmann e Michelangelo Antonioni , dai quali Wenders ha ampiamente attinto personaggi e forse sfilacci di trama, sono morti lo stesso giorno della prima. Il bello è che W.W. senza un minimo di rimorso riporta la morte dei due maestri vantandosene come un omaggio alla sua opera.
A Wenders succede anche questo e lo ha dimostrato in diversi film, l’idea mentale prevarica quella filmica, ed anche se nessuno nega che il regista è un grande del cinema gli capita che la mente effettui voli pindarici che vanno oltre il valore cinematografico e se ne allontanano in maniera debordante. Qui alla fine l’idea non era neanche tanto originale, e la dedica ad Antonioni(,ma…
Inutile spendere parole: il film è brutto, ma proprio brutto. La critica aveva avvisato, il pubblico anche (tranne pochi distratti ultra-fan di Wenders). I temi sono affrontati con la capacità critica di un liceale, quel tal Campino che fa da protagonista sarebbe meglio aprisse un banchetto del pesce al mercato e si facesse rifare (magari solo come effetto digitale, che nel film non mancano),…
Un fotografo di moda possiede tutto ma non ha nulla. La cosa più vicina alla vita che gli capita è fotografare Milla Jovovich incinta. Una sera scampa a un incidente d’auto. Avrebbe dovuto morire, ma è ancora vivo (o forse è morto davvero, suggerirebbe Ambrose Pierce). Presentato a Cannes in una versione più lunga andata incontro a un massacro critico che è stato più una lapidazione che…
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Commenti (1) vedi tutti
Un uomo alla ricerca di sé in una Palermo enigmatica e straniante.
leggi la recensione completa di Fanny Sally