Regia di Sam Mendes vedi scheda film
Solitamente mi è difficile scrivere di un film se non lo vedo da molto. Solitamente, ma non è questo il caso. Perchè questo film ti entra dentro, nelle viscere. Te ne accorgi troppo tardi per non farti coinvolgere, te ne accorgi solo quando, uscita dal cinema, l'unica cosa che vorresti fare e quella di metterti ad urlare. Si ad urlare. Urlare per la rabbia di non poter mai risucire a goderti la vita per quello che vale, se pur misera, a volte. Perchè la verità e che non ci si accontenta mai, ed è giusto cosi, ma la cosa che fa più rabbia e che, nessuno lo ammette. Tutti si concentrano a creare la "vita perfetta" con tanto di "famiglia perfetta" senza rendersi conto di essere lentamente divorati dal "vuoto disperato" citato nel film che, rappresenta, perfettamente la realtà di ogni singola persona. April non lo può accettare. Lei è troppo concreta e reale per farsi mettere al tappeto dalle apparenze protettrici. Frank si. Lui è fragile, tollerante e accondiscendente. Lascia che la sua vita la scrivano gli altri per lui solo perchè non ha il coraggio di affrontare quel vuoto sopa citato. E, alla fine, ne provi pena perchè ti accorgi, che, dentro di noi, siamo tutti un pò Frank e a volte un pò toppo.
La Winslet è sensazionale. Descrive la vita come una trappola in modo strabiliante tanto da fartelo credere, e DiCaprio, gli tiene testa in modo stupefacente. La storia diventa sfondo. Sfondo dei sentimenti umani e razionali di due attori che regalano l'anima. La Winslet è il vuoto e DiCaprio l'apparenza che lo nasconde in modo superficiale. C'è tutto il dolore nei suoi occhi per non essere mai stato quello che la donna amata avrebbe voluto e sperato che fosse. (A mio parere verognoso non assegnare l'oscar a d entrambi per questo film).
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta