Regia di Sam Mendes vedi scheda film
Più che un film un trattato di anatomia patologica sulla dissezione di una famiglia borghese.Prima di parlare del film una breve introduzione.Probabilmente sono l'unico in Italia ad aver visto il film in 3D sonoro senza occhialetti futuristici,senza il supplemento di prezzo e senza lasciare il documento d'identità alla cassa.Nella sala c'era un Dolby ultrasurround garantito da una costante radiocronaca scena per scena ad opera di due ochette starnazzanti che sospiravano ogni volta che vedevano il loro Leo passare sullo schermo.Tutto questo dopo aver divorato una confezione jumbo di chips(durata fino all'intervallo e le due ruminavano in continuazione facendo rumori atroci)ed aver torturato costantemente la tastiera del loro telefonino...Scusate la piccola introduzione ma ieri sera sono andato oltre il limite di sopportazione.Dicevamo del film:mi stupiscono parecchie critiche tiepide a questo film soprattutto da parte di chi la critica cinematografica la fa per professione.Io sono rimasto sorpreso dalla durezza di un film come questo in cui Mendes affonda il bisturi per dissezionare nel modo più asettico possibile il ritratto di una famiglia tipo borghese:lui afflitto da un lavoro che non gli piace,lei attricetta teatrale di dubbio talento frustrata dall'insuccesso,i loro figli quasi come entità estranee,che sembrano vivere pochissimo l'intimità familiare assieme ai loro genitori.Mi è venuto quasi naturale confrontare questo Revolutionary Road con l'esordio roboante di Mendes,quell'American Beauty salutato da una manciata di Oscar,incoronato dal pubblico e quasi unanimemente anche dalla critica.E leggendo tra le sequenze i film sono molto simili:per prima cosa parlano dello stesso argomento:Mendes parla dell'implosione di una famiglia tipo americana,di quelle con villetta linda e pulita,giardino in ordine che profuma ancora di erba tagliata di fresco,vialetto pulito e ordinato,di rapporti familiari che dall'esterno sembrano idilliaci e che invece nascondono voragini di incomprensioni e di sottintesi,in cui basta un piccolo granello di sabbia per inceppare un meccanismo apparentemente perfetto.Lì una perfetta famiglia americana alle soglie del 2000,qui siamo negli anni 50,in epoca di realizzazione del miracolo economico americano.Anche i finali sembrano sovrapporsi ma mentre nel primo la tragedia poteva anche essere vista come un coupe de theatre per come arrivasse quasi non attesa(anche se abilmente il film era disseminato di amara inquietudine e di piccoli segni premonitori),qui quello che accade sembra quasi necessario,l'unica valvola di sfogo possibile per dare senso a un sogno,anche se la macchina da presa sceglie di rimanere fuori dalla porta dove la tragedia si consuma,distoglie lo sguardo quasi a testimoniare un imbarazzo che è contiguo alla pietà.Ma non per questo fa meno male.Il film comincia a svelare la propria durezza quasi fin dalle scene iniziali(prima dei titoli di testa).Una rappresentazione teatrale non baciata esattamente dal successo è lo spunto da cui parte un confronto durissimo tra April e Frank,coppia che praticamente ancora non abbiamo conosciuto.Eppure litigano ferocemente,lui addirittura minaccia di piacchiarla dopo che ha ripetutamente e pedantemente preso l'argomento della rappresentazione teatrale che ha decretato l'insuccesso della moglie in quello che poteva essere il suo sogno,quello di fare l'attrice.I vari confronti durissimi tra i due sono magnetici,di accanimento inusitato.le parole vengono usate come armi improprie ,come corpi contundenti,le ferite che infliggono sono molto più profonde di quello che si può vedere dall'esterno.E fin dai primi minuti sappiamo che una famiglia di questo tipo è destinata solo a disgregarsi dietro un apparenza felice e noncurante.Lui impiegatuccio in una ditta di elettrodomestici,molto confidente nelle sue capacità ma sostanzialmente perfetto esponente medio(cre)della classe impiegatizia è intristito dal suo lavoro,tanto da cercare continue divagazioni(Il suo sedurre una segretaria,tradendo la moglie con la stessa indifferenza con cui si cambia la camicia).Lei,casalinga non per scelta propria,frustrata nelle sue ambizioni un giorno parla di una sua idea al marito.Partire per Parigi dopo aver venduto casa e auto,dove lei avrebbe lavorato come segretaria molto ben retribuita e lui avrebbe fatto temporaneamente il casalingo.Il sogno di ricostruire tutto dalle fondamenta,quasi un ammissione che il loro rapporto va rifondato e andare in un ambiente totalmente estraneo è visto come l'estrema possibilità di compattarsi.Lui sembra accettare ma progressivamente più lei è entusiasta di andare ,più lui cerca di tirarsi indietro.Due posizioni assolutamente non riconciliabili,antitetiche,occasione per duelli verbali all'arma bianca,che mettono a nudo tutte le loro rispettive ipocrisie fino ad oltrepassare il punto di non ritorno.Tragicamente.L'acme emotivo del film è rappresentato oltre che dai litigi feroci di April e Frank,oltre che dai loro rispettivi tradimenti usati come maglio per acquisire una consapevolezza ancor maggiore del loro fallimento di coppia,dalle osservazioni ciniche ma indubitabilmente vere del figlio dei loro vicini(uno straordinaario Michael Shannon),psicolabile la cui mente è stata devastata dall'elletrochoc.Ma è l'unico che vede le cose come stanno:l'unico che riesce a far gettare la maschera di un rapporto che si regge solo per facciata,l'unico che intuisce il disagio profondo che si cela dietro un rapporto apparentemente saldo.E che lo dice a chiare lettere,una perfetta colonna sonora della coscienza dei due,talmente perfetta da suscitare la reazione scomposta di Frank.Ed April?lei fissa il vuoto,fissa un punto invisibile inseguendo i propri propositi che stanno svanendo nel nulla.Ma che attuerà a stretto giro in un moto di estrema disperazione.Come ho detto prima più che un film questo è un trattato di anatomia patologica,una dissezione chirurgica del concetto di famiglia,entità che è destinata a implodere come già si intuisce dalle prime sequenze.Mendes lavora di cesello: con una sola sequenza(quella dell'arrivo alla stazione di Frank,perfetto uomo medio con cappello nascosto in mezzo ad altre decine di uomini con cappello in un magma in cui è arduo distinguere ognuno)ci segnala la mediocrità di Frank,con la sequenza in cui April porta faticosamente il bidone della spazzatura sul bordo della strada e si mette a guardare chissa'dove ci dà l'idea tangibile della frustrazione di questa casalinga per scelta altrui.Con poche pennellate ci dipinge un epoca(aiutato anche dalla fotografia preziosa del maestro Deakins),gli anni 50,in cui si sta realizzzando il miracolo economico borghese,anche se la prosperità economica che si percepisce non ha nulla a che spartire con quello che accade tra le quattro pareti della villetta vezzosamente costruita sopra una salitella nella residenziale Revolutionary Road.Gli attori sono poi straordinari:Di Caprio cerca di smorzare al massimo il suo sex appeal da eterno bambino calandosi con grande bravura nei panni del perfetto uomo medio,la Winslet,smagrita,volto emaciato in cui brillano come luci nella notte i suoi occhi scuri penetranti,probabilmente non è mai stata così brava,in più è straordinario il lavoro di Michael Shannon che con la sua piccola parte,però di fondamentale incisività,comincia a far vedere le crepe che si stanno allargando nel rapporto di Frank ed April.Il messaggio che ci viene consegnato è che ancora una volta ci si accorge troppo tardi di aver perso l'amore della vita....
particina
l'oggetto del tradimento di April...subito dopo lascia trasparire tutta la propria nullità
uno dei figli della coppia:si vedono molto raramente
il figlio più piccolo
Frank tradisce April con una modesta segretaria:brava
dalla televisione ad attrice vera su grande schermo
straordinario
una vicina noiosa e petulante:perfetta
prova di grande sensibilità,eccellente
si cala con generosità nei panni di un mediocre...
lavora di cesello con l'ambientazione e con gli attori
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