Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
Per me fu una notevole sorpresa, in positivo, riconoscere in questo film un capolavoro, sebbene appartenga ad un genere drammatico che solitamente non so apprezzare in maniera particolare. Ma come negare la magistrale direzione di Clint Eastwood, qui attento come un artista nell'atto di dipingere il suo quadro, l'ottima sceneggiatura, efficace nel caratterizzare i diversi personaggi, nel presentare tale racconto e nella sua malinconica (per quanto è tragicamente reale) poetica, non ultima la convinta interpretazione resa dagli attori, su tutti un'inedita Angelina Jolie mai così di alto livello.
Il film si basa sugli eventi realmente accaduti a Los Angeles, una vicenda iniziata nel marzo del 1928 e che coinvolse una madre nubile, Christine Collins, in un'estenuante ricerca del figlioletto Walter di nove anni, misteriosamente scomparso... questo è soltanto l'incipit e vorrei davvero rivelarvi di più, ma la trama è uno dei veri punti di forza di questo film e preferirei non anticiparvi nulla!
Se già conoscete la vita di Christine Collins ed i fatti legati ai Wineville Chicken Murders, allora la vostra impressione potrebbe risultare diversa dalla mia, poiché io ignoravo del tutto i suddetti avvenimenti.
Insieme al "gemello" Gran Torino, è un'opera imperdibile e da me vivamente consigliata, ma non è per tutti i palati.
Christine Collins è una madre lavoratrice nella Los Angeles degli anni '20 il cui figlio è stato rapito. Dopo indagini e preghiere il piccolo torna a casa, ma Christine si accorge subito di un errore: non è il suo. Inizia allora una campagna alla ricerca del bambino, che le autorità affermano di aver già ritrovato. La lotta di Christine è estenuante, tanto da essere rinchiusa ingiustamente in un manicomio. In suo aiuto arriverà il pastore presbiteriano Gustav Briegleb, che aiuterà la donna nella sua lotta contro il potere corrotto.
Clint Eastwood è in grado di toccare le giuste corde tipiche per questi film.
Praticamente perfetto. Perché cambiare?
Si rivela ancora una volta un vero maestro alla regia. Dunque Changeling rientra inevitabilmente fra i suoi film che preferisco.
Christine Collins è la sua miglior prova in assoluto. Brava nell'aver saputo scegliere un personaggio che potesse valorizzarla. Convincente e commovente. Una sorpresa ben accetta.
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