Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
Un film molto amaro e malinconico. Racconta la tragica storia di una donna che perde suo figlio senza più ritrovarlo passando naturalmente anni e anni a sperare di ritrovarlo in preda ad un'atroce sofferenza. Quel che è peggio, è che la trama pian piano, si condensa con tematiche ancor più sciagurate come una falsa accusa d'instabilità mentale, il tormento vissuto ingiustamente in un ospedale psichiatrico, il rapimento, l'infanzia violata, il plagio psicologico sui minorenni, la frustrazione mentale, la follia umana, l'omicidio, la pena di morte e l'incapacità di ritrovare la pace interiore.
Gli spunti sono dunque realistici, crudi ed angoscianti e purtroppo non concedono proprio respiro. La sceneggiatura poi è imperfetta perchè non approfondisce bene alcuni dettagli ed elementi della storia, inserendoli spesso senza mostrarne i background. Sicuramente è un film profondo che non merita giudizi negativi, ma il sovraccarico di situazioni drammatiche che illustra è così deprimente da far sì che si tolleri di vederlo non più di una volta.
Un cipresso è certamente più espressivo di lei. E' sempre trattenuta e glaciale durante il film e con la sua rigida espressività, non trasmette nulla. Non capisco proprio come abbia potuto ottenere una nomination all'Oscar per questa parte.
Bravo.
Molto bravo e convincente nel ruolo di un carnefice squilibrato.
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