Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
Perchè è un passo falso? Perchè da Eastwood ci si attende di più. Perchè il regista va continuamente fuori tema (e comprensibilmente, la trama di un corto non puoi spalmarla per due ore e mezza continuando a mantenere viva l'attenzione del pubblico). Perchè è tratto da una storia vera, ma moderatamente romanzata: rimane da sapere quanto un paio di labbra alla Jolie sarebbero credibili per una casta e pura ragazza madre degli anni '20 (argomento discutibile, d'accordo, ma un po' disturbano). O come succeda che - esempio un minimo più dignitoso - il ragazzino-complice che confessa gli omicidi si dimentichi per anni di dire che fra i vari bambini uccisi alcuni sono scappati (e quindi non sono stati uccisi! il processo si chiude mandando a morte una persona per diciannove omicidi - senza aver ritrovato tutti i cadaveri?). Va comunque riconosciuto che partendo da una storia tanto impressionante ed ai confini dell'incredibile, scada onestamente nell'inutile il porsi più di tante domande. Ma proprio questa vena dell'impressionante (che si contrappone nella sua facilità ed esteriorità alla ricerca psicologica, all'indagine interiore dei/nei personaggi, che qui vacilla) non dovrebbe prendere il sopravvento sulla storia stessa: si finisce nel lacrimevole, nel compassionevole, nel gratuito. Come dire: da Eastwood ci si attende di più.
Los Angeles, 1928. Walter, 9 anni, viene rapito; dopo 5 mesi la polizia lo ritrova. La madre non lo riconosce e viene perciò internata in manicomio. Un'altra indagine rivela che effettivamente suo figlio è stato massacrato da un maniaco, che viene condannato a morte. La donna è liberata.
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