Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
Changeling è la testimonianza tangibile che Clint Eastwood sia da considerare ormai un autore classico.Il suo cinema è senza tempo, ricorda la lezione di quelli che considera suoi maestri,li cita quasi con deferenza ma sempre evidenziando la propria innegabile personalita'.Ed è rimasto uno dei pochi cantori di un America lontana da quella che tutti conosciamo,allo sbando quasi,che non è ormai piu'capace di trovare se stessa.La storia vera a cui si ispira questa sua ultima fatica cinematografica è una storia agghiacciante a testimoniare che la realta'puo'essere più horror di qualsiasi film.Ad una madre onesta e lavoratrice sparisce un figlio di nove anni e la polizia dopo aver brancolato nel buio per vari mesi crede di averglielo ritrovato e glielo restituisce in un happening mediatico organizzato alla stazione ferroviaria all'arrivo del bimbo.Ma c'è un piccolo particolare:quello non è suo figlio.Quando prova a spiegarlo si trova davanti un muro di gomma:la polizia losangelina non puo'permettersi un altro errore di quel genere,viste gia'le copiose critiche che le piovono addosso.Ed entriamo nel vivo della lotta estenuante di un madre per trovare il figlio scontrandosi contro le autorita'precostituite,i poteri superiori che hanno anche il potere di mandarla in un manicomio criminale col minimo pretesto.La lotta del singolo contro il sistema ha connotazioni epiche,solleva indubbiamente indignazione ma Eastwood tiene bene a bada la retorica.Il suo sguardo sull'America di quegli anni è uno sguardo asciutto severo,sconosolato,tutti i personaggi che hanno a che fare con la risoluta madre agiscono per secondi fini,tutti alla ricerca di una visibilita'mediatica,vuoi per accalappiare piu'fedeli(il reverendo),vuoi per salvare il posto(il capitano con cui si scontra la donna e il capo del dipartimento di polizia di Los Angeles),vuoi per ripresentarsi alle elezioni(il sindaco).Quando man mano si scopre la verita'(quella di un serial killer di bambini)l'orrore affiora sotto forma di fossa comune,ma ancora una volta Eastwood tiene tutto fuori campo.Quello che invece viene mostrato con dovizia di particolari è il momento dell'esecuzione del serial killer,una sequenza terribile in cui la macchina da presa non distoglie lo sguardo nemmeno per un attimo.Puo'essere vista come la giusta espiazione per uno dei crimini piu'terribili?Puo'darsi,come è toccante il racconto del bambino sopravvissuto che sottolinea di essere stato salvato dal gesto temerario del piccolo Walter...Il racconto di Eastwood come detto è di stile molto classico,la fotografia accentua i toni lividi della citta'di quel tempo,la Jolie è smunta,scheletrita tutta occhi e labbra(sempre rigorosamente a canotto e con un rossetto rosso che risalta nei toni spenti che la circondano)probabilmente alla sua prova migliore mondata di tutti i barocchismi,nella parte del manicomio criminale c'è il piacere di citare anche il maestro Fuller.Come detto Eastwood cerca di evitare inutili arzigigogoli e cerca di non spandere retorica autoreferenziale a rischio di sembrare un po'distaccato dai suoi personaggi anche se l'energia della Jolie è qualcosa che rimane ben impresso in mente.Capolavoro?A mio parere no,secondo me si sono avvicinati di piu'al concetto di capolavoro opere come Mystic River o Million dollar baby ma qui si rientra nei pareri personali.Changeling resta un buonissimo film,un ulteriore conferma della grandezza del suo autore....
funziona bene nel ruolo del capitano
solida caratterizzazione
il reverendo col capello alternativo:molto misurato
smunta,scheltrica ma con tanta di quell'energia
conferma di un autore ormai classico
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